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La morte di Enzo: a Ponte di Nava dopo 150 anni chiuso l’alimentari – edicola – tabacchi

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Ponte di Nava, sui confini tra la provincia di Cuneo e Imperia, frazione di Ormea, meno di 40 abitanti. Tre ristoranti, di cui un albergo, un bar, tre negozi di alimentari, compresa una panetteria dove negli anni ’50 e ’60,negli week end si faceva la coda per comprare pane e grissini squisiti, preparati da mani esperte, cotti nel forno a legna. Il paese da un mese e mezzo è orfano di un concittadino benemerito, con la B maiuscola. Una morte improvvisa, fulminante, l’ha colto in camera da letto. Uno strazio per la moglie, i due figli, i nipotini e la mamma ultranovantenne. Una perdita ‘pesante’ con la conseguenza della chiusura della rivendita di generi alimentari, edicola, tabacchi. 

Dopo 150 anni di attività, serrande chiuse a Ponte di Nava nel negozio di alimentari della famiglia Launo – Piccirilli

“Mio marito Enzo Launo è mancato un mese e mezzo fa, a 69 anni. Io stavo dietro il banco, lui era il perno dell’attività. Non ho scelta, non ho la forza, ho chiuso e se a qualcuno interessa rilevare l’attività mi fa piacere, E’ un’attività con un secolo e mezzo di vita alle sue spalle, di padre in figlio, quattro generazioni. Mi sono rimasti i due figli, i nipotini. Assisto nonna, mamma Alda Merlino, 91 anni e l’improvvisa perdita dell’amato figlio è stato un colpo durissimo, non si è più ripresa dalla choc. Ora, in casa,siamo rimasta noi due sole”. Chi parla con l’anziano cronista che fin da giovane frequenta quest’angolo di terra tra Liguria e Piemonte, è Maria Vincenza Piccirilli, 68, anni, un anno in meno del marito scomparso. Una donna umile e laboriosa, abruzzese d’origine. Si erano conosciuti a Viozene e da 40 anni erano insieme. Uno per l’altro. Un amore solido, una famiglia unita anche nei valori sociali, umani.  Maria Vincenza, titolare dell’attività, moglie, mamma premurosa, ha cresciuto i figli, faceva compagnia ai suoceri. Il marito Enzo si divideva tra i negozio, il lavoro alle dipendenze dell’industria Signoretto di Garessio dove è rimasto per 40 anni. Era meccanico specializzato. Tra i suoi dirigenti ha avuto il concittadino Gianfranco Benzo, più volte sindaco di Ormea e che oggi ricorda: “Enzo un punto di riferimento per Ponte di Nava, figlio del mitico controllore della Viani (corriere di linea). Il dramma in un paese tutto sommato ridotto al lumicino quanto ad abitanti, ma ‘ricco’ di attività. Se pensiamo che in  provincia di Cuneo ci sono comuni dove non c’è più neppure un negozio…”

Certo, Ponte di Nava non sono solo rose e fiori. C’è la lunga stagione invernale, la crisi economica e turistica non l’ha risparmiata.  Lo Stato, la Regione non danno gli aiuti che ricevono, tanto per fare un esempio, i commercianti ed esercenti dei Comuni montani dell’Alto Adige, del Trentino, della Valle d’Aosta. Qui le tasse si pagano come nell’opulenta Riviera o in città. La stagione estiva è ridotta ad un paio di mesi, per fortuna è rimasto il passaggio, chi ritorna per un giorno al paese d’origine, chi ha ristrutturato o mantenuto la casa degli avi.  Enzo Launo operava con scrupolo e serietà commerciale. Educato, gentile, disponibile con i clienti. Non raccontava che le patate, i funghi, mirtilli erano di Quarzina, dei boschi delle Alpi Marittime, se invece arrivavano dai mercati all’ingrosso. Non spacciava formaggi ‘industriali’ per nostrani, dei pastori ormeaschi o della Valle Arroscia. Con la moglie erano orgogliosi, fieri, quando potevano proporre sul banco di vendita la torte di verdure o di patate preparate secondo la tradizione locale da mamma Alda. Una specialità che di fatto si è estinta. Ai funerali di Enzo c’era tanta gente, arrivati da ogni parte. Lutto e dolore. Ponte di Nava rimasta senza uno dei suoi figli migliori. La chiusura del negozio priva il paese di un servizio importante, unico in zona (tabacchi e giornali). La chiusura settimanale di uno dei due esercizi consentiva un’alternanza utile alla comunità.

“Mio marito non era malato – ricorda al telefono la vedova con voce fioca -, durante il giorno si era assentato per fare le compere. Siamo andati a letto e verso le 22,45, mi ha detto che non riusciva a prendere sonno. “Mi alzo e faccio due passi”. E’ crollato sotto i miei occhi. Un infarto fulminante. E’ stato terribile. E’ vero che soffriva i pressione alta, si curava con tre pastiglie al giorno e non ci sono stati segni premonitori. Non so se riuscirò a riprendermi, di fronte a me un vuoto incolmabile. Un dolore infinito”. A consolare  mamma Maria Vincenza i figlio Paolo, 35 anni e Andrea, 37, sposato, padre di Roberto e Christian. “Restano la mia ultima speranza – conclude la signora Piccirilli -, vorrei tanto che Andrea occupato presso una cooperativa che opera sull’Autostrada del mare trovasse una sistemazione fissa, magari da ausiliario al traffico. Invece resta appeso al filo della precarietà. Penso a quanti nel camposanto del paese, dove ovunque ci sono lapidi con il cognome Launo, hanno voluto esprimermi partecipazione e solidarietà. Penso che sarà la mia ultima dimora, vicino alla persona che ho amato e mi dato tanto nella vita. Un marito ed un padre meraviglioso”,

Era il 21 aprile 2013 quando a Mendatica accadde una tragedia famigliare sconvolgente. Il piccolo Matteo, 3 anni, morì annegato nella vasca da bagno dell’Agriturismo del paese. Una disgrazia che scosse due vallate, l’Arroscia e la Val Tanaro. In quella occasione Enzo Launo fu intervistato da un giornalista del Secolo XIX che raccoglieva i sentimenti e parole di partecipazioni . Ecco cosa scrisse: “C’’è anche chi è accorso da Ponte di Nava non appena appresa la notizia. «Quando l’ho saputo mi sono sentito di ghiaccio – ammette Enzo Launo –, Conosco la famiglia Storace da anni, siamo amici e, quando veniva qui, vedevo sempre quel bellissimo bimbo. Non mi sembra vero”. Ora se n’è andato anche Enzo; il destino ingrato l’ha strappato ai suoi cari, mancherà a tutti, ai suoi concittadini, ai pendolari della domenica. Ciao Enzo, la terra ti sia lieve, il tuo sorriso e la tua bontà non si possono dimenticare.(L. Cor.)


Federico Mazzetta, giovane ingegnere di Savona: premio speciale a Parigi per trasporti pubblici e mobilità sostenibile

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Un evento internazionale di riferimento per il settore dei trasporti pubblici, della durata di 3 giorni, con 250 espositori internazionali e 58 Paesi rappresentati. Un giovane ingegnere e architetto di Savona, Federico Mazzetta, è stato indicato tra i candidati a ricevere il premio speciale ‘Best Youg Talent in Mobility’. Tra coloro che si impegnano a promuovere lo sviluppo dei trasporti pubblici e della mobilità sostenibile in Europa. Siamo in tema, Iddio sa quanto ce ne sia bisogno anche nella Città della Torretta e del suo comprensorio. Se ne discute da quasi mezzo secolo. 

L’ing. arch. Federico Mazzetta di Savona  tra i candidati a ricevere un premio speciale al Salone di Parigi dei Trasporti Pubblici

L’importante evento è in programma a giugno. Si tratta del salone internazionale dei Trasporti Pubblici, Transports Publics Paris 2016. “Sono lieto e onorato di essere stato nominato fra i candidati a ricevere il premio speciale “Best Young Talent in Mobility“, per coloro che si impegnano nel promuovere lo sviluppo dei trasporti pubblici e della mobilità sostenibile in Europa” – fa presente Federico Mazzetta iscritto all’Ordine degli ingegneri della Provincia di Savona e al Collegio degli ingegneri Ferroviari Italiani di Genova. Iscritto all’elenco dei Certificatori Energetici Regione Liguria. Nel suo curriculum potrebbe esibire un ‘biglietto da visita’ su cui scrivere: Ing. dott. arch. Federico Mazzetta. (vedi link  http://fritzmazz.wix.com/federico-mazzetta)

Tra i giovani talenti di cui Savona dovrebbe andare fiera e soprattutto utilizzare e valorizzare la professionalità che anche i suoi concittadini sono in grado fregiarsi. Come dire, abbiamo anche noi savonesi, indigeni o meno, giovani studiosi che hanno raggiunto mete e traguardi importanti, significativi, oltre i nostri confini. E sono apprezzati all’estero, come meritano. Purtroppo non da oggi ci sono professionalità di alto profilo e cultura che Savona spesso ignora o sottovaluta. Non si tratta di attestati, eventi alla gloria, ma meritocrazia e riconoscimento a chi con lo studio, l’impegno, il sacrificio, l’umiltà, ha saputo costruire vere eccellenze professionali senza essere paracadutati, né grazie ricevuta o per casta.

Federico Mazzetta ha dato la tesi di laurea (2010) sul tema “Progettazione di collegamenti sostenibili a scala urbana-Accessibilità all’Ospedale e al Quartiere Valloria di Savona.”  E’ stato vincitore del Concorso: “Comune di Savona, storia, funzioni e servizi dell’Ente Locale”.  Nel 2011 il Conferimento, a Venezia, del Premio Speciale Mobilità “Laura Conti” , Ecoistituto del Veneto “Alex Langer”.

Diano Marina alle urne. Chi ha più chance di vincere. Un giornalista imperiese prevede…

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Cinque liste in gara a Diano Marina. Sulla scheda elettorale occuperanno questo posto: Al primo Diano Riparte del candidato Sindaco Michele Calcagno, in seconda posizione PD di Marco Ghirelli, terza Diano Oggi per Domani di Loredana Grita, al quarto posto Viva Diano di Giacomo Chiappori, al numero 5 il M5S di Simone Borgarello. Fin qui l’unica ufficialità del momento. Ovviamente le previsioni sul risultato si sprecano. Ma chi ha veramente qualche chance?

Franco Bianchi giornalista e già capo della redazione di Imperia del Secolo XIX, autore dell’articolo per trucioli.it

Normalmente in pole position c’è l’Amministrazione uscente, e anche a Diano Marina Chiappori se la gioca. Deve però fare i conti con ben tre rinvii a giudizio, una situazione che in altre realtà avrebbe scatenato una forsennata corsa al “dimettiti“. E’ infatti imputato per voto di scambio, per abuso d’ufficio e per finanziamento illecito (relativo al periodo in cui è stato parlamentare). Ma a Diano la “corsa al dimettiti” non c’è stata. Forse perché non c’è praticamente stata opposizione. Basti ricordare che negli ultimi consigli comunali i consiglieri di minoranza neanche si presentavano. I soliti maligni insinuano invece che a Diano è difficile fare opposizione, nel senso che chi ci ha provato si è trovato a fare i conti con “attenzioni particolari”, ed ha quindi preferito rinunciare. Paura? Forse. Certo che un simile sospetto ricorda molto da vicino quei sospetti di mafia che hanno portato all’invio a Diano di tre commissari che dopo sei mesi di indagini hanno scoperto una serie di cose che non vanno, ed hanno chiesto lo scioglimento del Consiglio comunale per mafia. Lo scioglimento non c’è stato perché il Ministro Angelino Alfano (il suo partito a Diano è in maggioranza) ha stabilito che la mafia magari ci sarà anche ma non avrebbe “condizionato” l’Amministrazione comunale. Di diverso avviso Rosy Bindi, presidente della Commissione Nazionale Antimafia. Ma questo è un altro discorso.
Il problema è complicato dal fatto che a doversi sedere sulla banchetta degli imputati non sarà solo il Sindaco uscente Chiappori, ma anche il suo vice, Cristiano Za Garibaldi, l’Assessore Bregolin, l’ex Assessore Manitta, l’Amministratore Unico della società municipale per la gestione del porto e delle spiagge Surace. Insomma, non è una bella presentazione in una campagna elettorale. A completare il quadro, tanto per gradire, anche il segretario comunale è indagato, ed il vice comandante della Polizia Municipale (ff), Mistretta, è sotto processo per falsa testimonianza.

Di contro ci sono liste agguerrite, tra cui spicca quella guidata da Michele Calcagno, un ingegnere edile specializzato nei calcoli strutturali del cemento armato. Visto che è appoggiato dal gruppo dell’ex Sindaco Angelo Basso, è stato subito identificato come il candidato con maggiori probabilità di spuntarla. Ed è partita la controffensiva. Ha ha…. anche lui è indagato: per un abuso edilizio! In effetti ha effettuato i calcoli del cemento armato per una costruzione sulla quale sono in corso verifiche di conformità urbanistica. Che con il cemento armato hanno ben poco da spartire, ma in ogni caso la Procura ha inviato un “avviso di garanzia”. Ora non è necessaria una laurea in Giurisprudenza per capire la differenza tra un “avviso” ed un “rinvio a giudizio“, ma in campagna elettorale certe….come dire… sottigliezze passano in secondo piano.

Tutti gli altri candidati non sembrano avere grandi possibilità di vincere la competizione. Potrebbe saltar fuori una sorpresa, magari da Loredana Grita, la giornalista che in un primo momento era stata “tirata per i capelli” dal fratello comunista, e che poi si è sganciata dando vita ad una formazione che rivendica la sua indipendenza e ribadisce la voglia di cambiare la città.

Già, perché aldilà di ogni differenziazione e di ogni diatriba elettoralistica, resta il fatto che l’Amministrazione Chiappori non ha certo spiccato per intraprendenza positiva. Anzi, è riuscita a “cancellare” un paio di stagioni teatrali (perdendo la causa con il gestore), e a chiudere il Circolo del tennis nonostante le promesse contrarie. E a proposito di promesse, nel programma elettorale di cinque anni fa il Sindaco uscente prometteva: Sarò un Sindaco a costo zero, perché devolverò la mia indennità al sociale. Peccato che poi se ne sia dimenticato, e il “sociale” stia ancora aspettando…

Nell’imminenza delle elezioni, però, qualcosa è stato fatto: una serie di piccoli lavori per tappare i buchi più grossi nelle strade, piantare qualche fiore, dipingere due strisce pedonali, ed un impegno più consistente per riqualificare un pezzettino di Corso Roma e Via Cairoli.

Eh si, ma la colpa è dell’Amministrazione precedente, che ha lasciato un mare di debiti. Naturalmente. Non importa se nell’approvazione del primo “bilancio Chiappori” ci sia scritto che Basso ha lasciato in cassa qualcosa come 4 milioni di Euro, un avanzo di amministrazione di un milione e 270 mila, e non siano emersi debiti “fuori bilancio”. A furia di dire e ripetere certe verità addomesticate, si finisce per farle sembrare vere.

Uno degli aspetti pre-elettorali più curiosi è stato comunque il tentativo fallito di mettere assieme una coalizione di tutti coloro che desideravano riportare Diano Marina ai fasti di un tempo, convinti dell’assoluta incapacità degli attuali amministratori. Ci sono stati incontri a ripetizione tra il PD, i rappresentanti del gruppo Basso, variamente definiti come ”ex forzisti” o “vecchi amministratori”, ed il gruppo di Diano Futura imperniato su Pippo Manduca, l’unico che negli ultimi anni ha rappresentato – da solo – una forma di opposizione: “Me ne hanno fatte di tutti i colori, ma non sono tipo da farsi intimidire“. Il che la dice lunga.

L’accordo però è sfumato, perché una parte del Pd, quella rappresentata da Dino Sciolli, farmacista, ex presidente (con poca fortuna) di Imperia e Sanremese calcio, ha posto un veto “irremovibile” sulla presenza in lista dell’ex Sindaco Basso. Cioè quello che per due volte lo ha battuto e che lo ha querelato per alcune affermazioni diffamanti, ottenendone la condanna. Non sarà mica una questione personale?

Quanto a “colpi bassi” non ci facciamo mancare niente. L’ultima storiella sul candidato Michele Calcagno parla di una presunta incompatibilità perché svolge la professione di ingegnere. Incompatibilità che non esiste. Esiste solo una disposizione che vieta a certi professionisti di svolgere la loro attività nel Comune di cui sono Amministratori. Del resto proprio a Diano ci sono stati due Sindaci in questa situazione: Candida Ferrari e Giancarlo Queirolo, e più recentemente a Imperia Luca Lanteri è stato assessore per diversi anni…. Evidentemente Calcagno sembra essere il candidato più “pericoloso” per l’attuale establishment…

Franco Bianchi

 

DE-FILATO: Toti Scajola battono Vaccarezza

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Toti Scajola battono Vaccarezza due a uno- ma alla spiaggia non ci va nessuno.

Da sito di IVG.it: Il Governatore della Liguria Giovanni Toti ha visitato insieme all’assessore Marco Scajola la spiaggia savonese delle Fornaci per valutare come intervenire con il ripascimento. Presenti anche il candidato sindaco Ilaria Caprioglio e il capogruppo di Fi in Regione Angelo Vaccarezza

Da vecchi spiaggiaioli siamo, a fiuto, convinti che dei personaggi evidenziati in sottotitolo sulle nostre spiagge per prendere il sole e fare il bagno ( sulle …piattaforme,- in cemento ?- e noi poveri fessi che, da una vita, preferiamo la sabbia !), come dice il nostro Presidente regionale Giovanni Toti (ma perché questi Presidenti li chiamano « Governatori » ? non sono mica quelli dei Caraibi assaliti dai pirati della Torturga !), non ci vada proprio nessuno.

    Primo : noi non li abbiamo mai visti-

Secondo : questi signori se vanno al mare scelgono Seychelles o Bahamas o Hawaii ; qui , al massimo, piscine con tanto bel cemento da piattaforme-

Terzo : uno che dice : «  …si parla di una somma di 30 mila euro per poter effettuare un intervento risolutivo ( se è vero e non si tratta invece di una topica presa da IVG – 8 maggio servizio 7 maggio) per le spiagge di Savona », o è rimasto all’idea che Novi Ligure sia una località marina, come credeva in apprendistato presidenzialistico (del tutto scusabile dopo che Berlusconi – parlando a San Remo- ha dichiarato la sussistenza del binomio Romolo e Remolo) o ha confuso il costo degli interventi con le mance ai bagnini. Ma no, mi sussurra una voce amica, parla solo delle Fornaci perché le altre spiagge del savonese, dove non si vota, non gli interessano. Sarà, ma anche per le Fornaci cosa ci fa con 30.000 euro ?

Ora, noi nutriamo per Angelo Vaccarezza, malgrado l’aspro divario politico, la dovuta stima e comunque –ce lo vorrete perdonare- un campanilistico afflato : è un loanese di Loano , ‘sci bèn !! E così ci ha dato molto fastidio che, dopo due periodi della sua vita politica in cui si è esposto come Sindaco di Loano e in un altro come Presidente della Provincia di Savona, non gli sia stato assegnato, malgrado la vincita fortunosa –e (nostra pura contestabile opinione) irripetibile – della sua parte politica, un assessorato in Regione, come qualsiasi osservatore avrebbe previsto. Invece,virgola…, ne sono stati insigniti personaggi senza nemmeno l’ombra della sua esperienza, ai quali è stata conferita la patente di poter gestire materie sconosciute, con l’aggravante, qua e là, di relative dichiarazioni incongrue che si sono affrettati ad emettere per dimostrare una loro- evidentemente assunta come innata- competenza.

 Vero è che all’Angelo è stata concessa la Presidenza del gruppo consiliare del suo partito, incarico da non sottovalutare ma che, a nostro avviso, ha un po’ il sapore di « contentino ». Belàn ! replicano alcuni nostri contraddittori, proprio pe’ ninte, caro mio ! Presidente del Gruppo forzista è importantissimo , è una forma di polizia in assemblea, mantiene l’ordine tra i suoi : oggi parli tu, domani lui, magari anche lei ecc. Le cose grosse le dico io ecc. Insomma, vuoi mettere ?!

Sarà, però sintomatica illustrazione della sua sostanziale fuoriuscita dalla stanza dei bottoni è la fotografia pubblicata nel richiamato servizio di IVG sulle spiagge : Angelo, un po’ tagliato, è all’angolo, mentre alla destra di Toti c’è il nipote del noto Ministro Claudio Scajola ( colui del famoso detto « A mia insaputa ») che, lui sì, l’assessorato ce l’ha.

In cotale rappresentazione fotografica, ove assume una posizione a latere, Vaccarezza ride di cuore, ride à pleine bouche.

Stanti le sunnotate valutazioni vien da dire : scusi, che cosa c’è da ridere ? Gli altri, chiaramente, si atteggiano come quando il fotografo dice : « sorrida, prego ». Ma egli va ben oltre, il che è radicalmente incomprensibile. Non crediamo proprio che la risata vaccarezziana sia provocata dalla coppia centrale alla foto che, se non andiamo errati, riporta ad un cordiale contatto tra il Presidente Toti e una bella signora candidata. Non abbiamo mai visto che l’invidia mascolina –da noi tenuta in massima comprensione- si possa esprimere con una risata, semmai con un’occhiata velenosa , per piacere !

E allora ? Una voce amica ci ha sussurrato ancora : « Occhio ! non è stato emarginato, il Nostro si è de-filato in attesa di non lontani tempi a lui propizi. » Però !

Forse il segreto di tanta allegrezza è stato scoperto dal solito sintetico dantofilo che ci ha rimesso i sottoriportati endecasillabi :

Astuto valutante del presente

v’accarezza la fiera sua risata,

ch’ei sa trattarsi sol d’un accidente.

BELLAMIGO


Consigliere comunale alla maratona di 100 km. Ilario: ‘Porto con me i colori di Andora’

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Da Firenze a Faenza. Il consigliere comunale di Andora, Ilario Simonetta, partecipa all’ultra maratona di 100 k m del passatore.

Ilario Simonetta, consigliere comunale di maggioranza di Andora, partecipa alla maratona di 100 km

COMUNICATO DELL’UFFICIO STAMPA DEL  COMUNE – Gara simbolo per tutti gli appassionati. Una sfida sportiva e con se stessi, per la lunghezza del percorso e l’impegno necessario alla preparazione. Cento chilometri da percorrere tutti correndo in una delle gare più impegnative d’Europa. Ci sarà anche il consigliere comunale di maggioranza di Andora Ilario Simonetta alla 44^ edizione della “100 km del Passatore”, ultramaratona tra le più importanti a livello internazionale che si terrà il 28 e 29 maggio 2016, con partenza da Firenze ed arrivo a Faenza.

Si tratta di una gara simbolo per tutti gli appassionati. Una sfida sportiva e con se stessi, per la lunghezza del percorso e l’impegno necessario alla preparazione, che Simonetta affronterà portando i colori di Andora dalla Toscana fino all’Emilia Romagna.

L’obiettivo sportivo è riuscire a completare il percorso e mettere alla prova le mie capacità divertendomi con gli amici liguri che mi accompagneranno- spiega il consigliere Ilario SimonettaPorto con me anche i colori di Andora quale invito a tutti gli sportivi a praticare questo sport in Liguria e ad Andora in particolare, dove ci si può allenare in ogni periodo dell’anno su percorsi bellissimi”.

Alla ultramaratona “100 km del Passatore”, il più veloce, potrà chiudere la sfida in circa sette ore di corsa continua. Per tutti, il tempo massimo di venti ore per realizzare tutto il percorso, senza fermarsi mai.

Ilario Simonetta, appassionato di sport, maestro di karate FIJLKAM e istruttore personal trainer FIPE, da alcuni anni si è avvicinato al mondo del “running” partecipando a diverse mezze-maratone nazionali e ad alcune maratone internazionali. All’ultramaratona, cercherà di mettere a frutto l’esperienza maturata nella gare di Parigi, Barcellona e Nizza dove ha conseguito risultati soddisfacenti, tra cui un personal-time di 3 ore 14 minuti e 48 secondi alla Nizza-Cannes di novembre 2015.

Gli auspici sono buoni visto che è reduce dalla positiva esperienza della “Maratona di Parigi”, tenutasi il 3 aprile scorso, dove ha conseguito un tempo di 3 ore 18 minuti e 15 secondi, posizionandosi 2.787° su 41.708 atleti. Alla soglia dei 52 anni si appresta ad affrontare la nuova sfida portando con sé i colori di Andora.

 

Parcheggi, caro sindaco di Finale Ligure ti scrivo. Ecco ‘La cultura della mobilità ‘

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A Finale Ligure un nuovo progetto per la gestione dei parcheggi gratuiti dell’intero territorio, per cercare di risolvere l’annoso problema della mancanza di stalli. Vi proponiamo il curioso Foto- montaggio di martedì 10 maggio 2016.

Inseriamo l’intervista comparsa su un quotidiano on-line della Provincia di Savona- sezione ATTUALITÀ – di domenica 22 marzo 2015, 16:15 – Rivoluzione Parcheggi – rilasciata dall’Assessore alla Viabilità A. Guzzi: “Possibilità di conoscere in tempo reale la disponibilità di stalli attraverso cartellonista elettronica e app sullo smartphone”.

Finale Ligure – spiega l’assessore alla viabilità Andrea Guzzi (nella foto)- ha poco spazio e tante autovetture, soprattutto durante l’estate, un trend che porta ad un degrado della qualità urbana” Durante il periodo estivo a Finale, così come negli altri paesi rivieraschi, il traffico si intensifica”.

“La cultura della mobilità sostenibile, prosegue l’assessore, non si forma autonomamente ma deve essere indotta. Per questa ragione l’Amministrazione Frascherelli ha chiesto al CDA di Finale Ambiente di dare un nuovo impulso alla gestione degli stalli a pagamento, con un nuovo progetto complessivo che comprenda l’intero territorio.”

L’Ing. Antonio Da Corte, consigliere della Finale Ambiente, delegato alla questione Parcheggi, interviene sull’argomento : “Innanzitutto l’obiettivo è quello di evitare che le auto si muovano a vuoto alla ricerca affannosa di un parcheggio e che siano quindi indirizzate laddove i posti auto sono disponibili. Un sistema di meccanizzazione sul territorio che consenta di informare in tempo reale sulla disponibilità di parcheggi attraverso cartellonistica elettronica e app sullo smartphone”.
Un sistema di tariffazione diverso a seconda della zona del territorio: più alto nelle aree nevralgiche e ridotte all’esterno. Parcheggio gratuito e destinato, nelle zone più critiche, ai soli residenti.

“Non sono previsti variazioni alla tariffazione attuale”, precisa l’assessore Andrea Guzzi… “Tutto questo, prosegue il consigliere di Finale Ambiente, senza creare nuove aree ma solo razionalizzando l’esistente, investendo sulla meccanizzazione e spingendo gli utenti ad utilizzare il park che più si adatta alle loro esigenze. Una particolare attenzione verrà data ai residenti che non dovranno più vivere l’estate come un incubo tutte le volte che sono “costretti” ad utilizzare l’automobile”.

Lettera aperta al Sig. Sindaco di Finale Ligure Ugo Frascherelli e all’Assessore alla Viabilità Andrea Guzzi, al Comandante della Polizia Urbana Eugenio Minuto 

Il sindaco Ugo Frascherelli

Egregi Signori,
Finale ligure, diventata da diversi anni la capitale del turismo sportivo sia terrestre sia marino, e centro ricco di storia che parte dall’epoca preistorica, ha assunto, nel presente, la vocazione di centro pilota della Riviera delle Palme. Centro che come tale ha visto aumentare in modo esponenziale l’arrivo di turisti da tutta Italia e dall’Estero ai quali deve garantire una adeguata sistemazione ricettiva.

Alberghi, pensioni, campeggi, zimmer, ristoranti, trattorie, bettole, ect.. non mancano, ma quello che manca sono i posti auto. Non tutte le attività sono dotate di “stalli” per i propri clienti, vedi le attività ubicate nei centri storici o poste a cavallo di pendii e collinette. Ma, oltre ai turisti, ci sono i Residenti ed i proprietari delle seconde case che abitano in edifici dove non sempre sono presenti delle autorimesse, e se ce ne sono, sono in numero esiguo. Il parcheggio per loro è la strada ed anche questa non sempre può supportare questo servizio.

Ma per fare funzionale al meglio tutte le attività di ogni ordine e grado, sono presenti in esse degli addetti, definiti lavoratori, che non sempre provengono dal medesimo nucleo urbano; molti infatti arrivano dai Comuni limitrofi, ed anche a loro devono essere garantiti degli stalli sia che il mezzo per raggiungere il posto di lavoro sia un due o quattro ruote. Lei Assessore Guzzi asserisce: Parcheggio gratuito e destinato, nelle zone più critiche, ai soli residenti, ma i lavoratori esterni, quelli che sostanzialmente danno “lustro” all’attività non possono essere vilipesi al punto da far pagare loro una tariffa per poter lavorare.

Gli spazi blu nel Comune di Finale erano 330, nel 2016 sono saliti a 994. I parcheggi sono quindi aumentati, di fatto triplicati, si è ampliato il periodo a pagamento, ma Finale Ambiente versa al Comune di Finale sempre la stessa cifra; da ciò si ipotizza che tale aumento è stato istituito per “far cassa”; nulla da eccepire, ma non può pretendere di “aver la botte piena e la moglie ubriaca”. Lei, prosegue ancora “senza creare nuove aree ma solo razionalizzando l’esistente, investendo sulla
meccanizzazione e spingendo gli utenti ad utilizzare il park che più si adatta alle loro esigenze”, dovrebbe censire anche gli “stalli” gratuiti ovvero quelli delle strisce bianche e garantire, attraverso un costante monitoraggio, che questi non diventino “FISSI” per tutto il tempo dell’alta stagione.

Molti residenti e turisti mordi e fuggi, visto che gli stalli nei pressi della loro abitazione sono diventati blu, si accollano volentieri qualche chilometro in più, vedi ad esempio da via Brunenghi a retro fortezza Castelvetro, per posteggiare il loro “catorcio” e ritirarlo, con noncuranza a stagione conclusa, “fregandosene altamente” che tale stallo, sotto sotto, è più utile a coloro che lavorano per la comunità a supporto delle attività turistiche e commerciali.

Ed è pertanto che si suggerisce all’Amministrazione, attualmente in carica, di creare nuovi parcheggi del tipo illustrato in fotografia. (Alesben B.)

 

 

Melgrati: ‘L’ortopedia lumaca colpisce ancora’ ad Albenga e al Santa Corona

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Ieri ancora chiuso l’Ambulatorio di Ortopedia dell’Ospedale di Albenga; in 20 giorni è la terza volta. E sempre ieri odissea di una bambina con il polso rotto da Santa Corona al Gaslini…

COMUNICATO STAMPA - Ieri per la terza volta in 20 giorni l’ambulatorio di Ortopedia dell’Ospedale di Albenga era chiuso per assenza di medico Ortopedico. Lo denuncia nuovamente il vicecoordinatore regionale di Forza Italia e Presidente di Politica Per Passione Marco Melgrati.

Quindi una bambina con il polso rotto è dovuta essere dirottata al Santa Corona. Viene portata al reparto Pediatrico (quello che dovrebbe essere aperto per il Pronto Soccorso e ha il reparto di degenza chiuso, in attesa della riapertura)…sentenza dei medici: no mi spiace. dovete portarla al Pronto Soccorso, è un trauma… quindi al Pronto Soccorso del Santa Corona la bambina viene accettata, visitata e spedita a Genova al Gaslini…un polso rotto di una bambina trattato dopo sei ore e 120 chilometri…

Al di là di questo caso l’interruzione del servizio dell’ambulatorio di Ortopedia di Albenga comincia ad essere una costante e un disservizio inaccettabile. Probabilmente dipende anche dal fatto che in Ortopedia a Santa Corona l’Organico sembrerebbe insufficiente. In precedenza, cioè prima che il servizio fosse alle dipendenze del Primario di Santa Corona Dott. Lanza, con il personale medico inviato “a rotazione”, il sevizio era coperto con un medico con contratto Sumai, il dott. Ratto, 5 ore al giorno tra lunedì e venerdì, dalle 08 alle 13. Già la riduzione di orario e di giorni rappresenta una diminuzione del servizio inaccettabile.

Inoltre i medici in servizio, inviati da Santa Corona, sono stimolati a venire in turno aggiuntivo, con un aggravio dei costi, e questo aggiunge disagio al disagio.

La presenza di un Ortopedico è legata solamente al Punto di Primo intervento per le visite in emergenza (quando capitano durante l’orario di servizio). Per la seconda e successive visite i pazienti sono dirottati al Santa Corona. Le visite da ambulatorio non possano più essere effettuate ad Albenga, ma vengono dirottate al Santa Corona.

E’ quindi forte il disagio dei pazienti che non possono più programmare visite di controllo e infiltrazioni ad Albenga, dove prima l’attesa era di 3 settimane, rispetto agli almeno 7 mesi dell’ambulatorio di Santa Corona, con code di anche 80 pazienti al giorno (in aumento) e attese “bibliche”, come abbiamo già denunciato.

Ho nuovamente informato del disagio e disservizio l’assessore alla Sanità Sonia Viale, sicuramente non al corrente di questi fatti.

La speranza è che il Commissario Straordinario prenda coscienza di questo disagio e disservizio, e ripristini un servizio fondamentale per il comprensorio albenganese, propedeutico anche ad evitare attese di mesi, coerentemente con i propositi della Giunta Regionale, con costi risibili. Diversamente, conclude il vicecoordinatore regionale di Forza Italia e Presidente Marco Melgrati, continuerò a denunciare fatti come questi!

 

Loano, la passeggiata del sindaco (rieletto), i 50 metri dal cimitero. Dolci varianti al PRG

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I  bookmakers non lasciano scampo. Luigi Pignocca, senza patemi d’animo, ‘condannato a vincere’. Seguito, a qualche lunghezza, dal commercialista Paolo Gervasi, più staccato Giovanni Siccardi assicuratore in pensione. Li hanno definiti ‘ ‘magnifici tre’.Beati loro ! Loano sorride, brava gente, non c’è che dire. Gli ‘amici del cemento’, pur senza l’omonimo partito, hanno regalato alla comunità un’altra chicca passata inosservata alla ‘buona stampa’. E’ possibile costruire a 50 metri dal camposanto (quello vecchio, per intenderci). Il merito? Per iniziativa privata e variante al piano regolatore dei comparti Mazzocchi e Traxende. Riduzione della fascia di rispetto cimiteriale rispetto ai 200 metri attuali.

L’originale promozione elettorale del vice sindaco Remo Zaccaria, presente con uno spettacolare spot anche su IVG.It, il quotidiano on line più amato e seguito dai loanesi

Più che di rispetto forse si potrebbe parlare di dispetto ai nostri cari defunti. A Borghetto S. Spirito ci sono persino 5 palazzi ‘vista e fronte cimitero’. Non c’entra se i fortunati imprenditori – immobiliaristi siano sempre gli stessi. Semmai va dato loro merito di intraprendenza e fiducia sul mercato delle seconde case. A Loano non c’è crisi e se c’è in Italia qui non si vede. Non bisogna rinunciare allo sviluppo quando c’è l’occasione. Certamente sarebbe una notizia ancora più bella e commovente se ‘san Cemento’ facesse un miracolo di cui saremmo grati, magari soltanto in pochi. A Loano i miracoli si moltiplicano. Vorremmo che  decine di laureati e diplomati, o se volete semplici cittadini, non dovessero più emigrare per un posto di lavoro. Siamo tra coloro, ovviamente pochi, che implorano “san Cemento” a non dimenticare che in decenni di ‘sano ed allegro‘ sviluppo urbanistico Loano ha perso qualche migliaio di posti di lavoro. Dagli alberghi, ai pubblici esercizi, agli artigiani, alla chiusura di attività varie. Compensano i cinesi, i 4 negozi di frutta e verdura di bengalesi, con orari non stop ? L’ultimo inaugurato pochi giorni fa nella dipendence della ex Villa Fameli.

Persino le vecchie e gloriose imprese edili che davano lavoro a qualche centinaio di persone hanno ‘chiuso’ i battenti, lasciato a casa tutti i dipendenti. La ‘moda’, si fa per dire, è affidarsi ai cottimi di imprese artigiane straniere. Costruttori si, ma senza personale a libro paga. Ovviamente Loano non è un’isola. Però ogni tanto è opportuno non dimenticare.  A molti non interessa il futuro delle generazioni a venire ? Oppure quello dei figli, dei nipoti e si sentono fortunati ? L’aspetto più simpatico o antipatico è che la ‘fame di un posto di lavoro’ si traduce in un meccanismo perverso che va a nozze con chi fa del clientelismo elettorale una ragione di vita. La conquista o la permanenza al potere e indispensabili, a sentir loro, al  bene comune.

Un tempo quando la politica era democristiana, socialdemocratica, socialista, comunista, erano i parlamentari eletti nel collegio di residenza che spesso e volentieri facevano da ‘collocatori’ (ufficio di collocamento) in uffici pubblici o statali, in grandi e piccole aziende. Si pensi ai Comuni, alle province, alla Regione, agli ospedali (Santa Corona),  Usl poi, Asl, Autostrada dei Fiori, Sati poi Sar, Piaggio, Gruppo Orsero, persino forze armate, carabinieri, polizia, finanza. Tempi passati, oggi i ‘referenti’ sono soprattutto i ‘politici locali’. Sono diventati loro l’anello di congiunzione, con le dovute proporzioni. Ci sono gli appalti, l’affidamento senza gare per via dell’importo contenuto, i rapporti proficui con le cooperative sociali, gli uffici stampa.

Dal ministro, al senatore, al deputato, al sindaco, all’assessore. Senza andare lontani ci sono esempi anche a Palazzo Doria (siamo felici per chi è stato assunto) e alla ‘dimenticata’ Servizi Ambientali Spa. E nel ‘mulino’ non si può dimenticare, pur con altri traguardi, la macina del ‘cemento amico’. Non abbiamo tenuto il conto di quanti varianti al piano regolatore siano state approvate e benedette dalla giunta Pignocca. In precedenza da Vaccarezza ed ancora prima da Cenere. Non sappiamo se a beneficiarne siano stati i ‘soliti noti‘, progettisti inclusi. Non conosciamo la quantità di metri cubi e di vani, ovvero insediamenti abitativi. Sta di fatto che se non è difficile ascoltare, anche da voci autorevoli (Lega Nord), che la Liguria non ha più bisogno di seconde case (proprio di recente  è esplosa la polemica sul tema a Pietra Ligure ed in precedenza a Borgio Verezzi), a Loano si pratica invece la sordina.

Il piano particolareggiato dei comparti Mazzocchi e Trexende non è piovuto dal cielo. L’11 marzo 2016, alle 9,30, nell’ufficio del sindaco, è stata convocata ai sensi del regolamento del consiglio comunale, la terza Commissione Consiliare, per la discussione  del piano particolareggiato in questione.  I membri della commissione sono tre. L’ing.architetto Francesca Galati presidente (il compianto papà, gentiluomo, era imprenditore edile ed un politico liberale, ha costruito da Ceriale a Pietra Ligure, negli anno d’oro). La Galati espressione della maggioranza di centro destra rappresenta 12 voti. Per la minoranza (é tempo) l’avvocato Elisabetta Garassini, già candidata a sindaco,  tre voti. E ancora, la dr.ssa Giulia Tassara (Gruppo misto) due voti, è però assente, perfetto. Partecipa alla seduta l’assessore all’urbanistica geom. Vittorio Burastero. Le funzioni di segretario affidate al dirigente Area 2 del Comune, dott. Luigi Vallarino. Dal verbale si legge: ” Alle 11,50, il presidente, pone in discussione…L’assessore Burastero espone come la pratica possa essere ridondante rispetto a quanto discusso in precedenza, e come la documentazione richiesta all’Asl riduca a 50 metri il limite di riferimento”.

E ancora dal verbale: ” Terminata la discussione, il presidente invita alla votazione…per il consiglio comunale (ndr i componenti rappresentano il consiglio). Presenti 3, voti favorevoli 12, contrari nessuno, astenuti 3 (Garassini)”.

Nella riunione  successiva del consiglio comunale che trattava il progetto Mazzocchi-Trexende, presenti 11 ( della maggioranza alla votazione mancavano i consiglieri Agostino Delfino e  Francesca Galati). Per la minoranza erano assenti:  Lorenzo Gotti,  Elisabetta Garassini, Franco Roberto e Tassara Giulia. Presente Dino Sandre. Esito finale del voto: presenti 11, voti favorevoli 11.

Ecco, dunque, il Comune di Loano, ha dovuto dire di si, non per scelta politico – amministrativa, si direbbe, bensì per rispettare quanto ha scritto il 2 febbraio 2016, con posta certificata, il dirigente medico di Igiene  e Sanità Pubblica dell’Azienda Sanitaria Locale 2 Savonese. La dr. Cristina Riggi.  “Oggetto: richiesta di parere… per Sua in variante al piano regolatore generale….per riqualificazione urbanistica dei comparti Mazzocchi e Traxende….Con riferimento alla pratica…con la quale si richiede l’espressione del parere di competenza ai fini della possibilità di realizzare un intervento urbanistico….sito a distanza inferiore ai metri 200 dall’impianto cimiteriale del Capoluogo, preso atto….della Legge 166/2002 recante ‘ Edificabilità delle zone limitrofe ad aree cimiteriali’ che l’articolo 338 del TULLSS, approvato con Regio Decreto il 27 luglio 1934 n. 1265, così modificato, demanda al consiglio comunale la possibilità di riduzione della fascia di rispetto cimiteriale, previo parere favorevole della competente Asl. Nulla osta sotto il profilo prettamente igienico sanitario  alla riduzione della fascia di rispetto cimiteriale fino ad un limite di 50 mt. fatte salve le edificazioni esistenti eventualmente già presenti all’interno della perimetrazione, per le quali si potranno adottare le deroghe previste dall’articolo 28 della Legge 166/2002″.

Più chiaro di così ! Cosa poteva fare di diverso il consiglio comunale con la sua schiacciante maggioranza al potere da qualche decennio ? Dopo il periodo democristiano ed un brevissimo intervallo (fine anni ’60) di un sindaco loanese, il comm. Felice Elice, che testardamente ( e fu tradito)  rifiutava di unirsi al ‘coro’ dei veggenti dello sviluppo urbanistico di Loano, del suo futuro, quale elemento primario di programmazione socio economica.

Loano ha perso quasi un centinaio di alberghi? L’unico 4 stelle, imposto proprio dal sindaco Elice (la proprietà, industriali del torinese, volevano costruire due palazzi sul mare) da tre anni ha scelto di chiudere la cucina per  8 mesi. Dunque solo camere e colazione, 40 posti di lavoro annuali in fumo. La zona alberghiera delle Vignasse è stata data in pasto per oltre un decennio quale svolta e compenso alla crescita turistica di Loano ? Nonostante la catena di annunci, via stampa amica e smemorata, non si costruiranno hotel tradizionali, al massimo residence e comunque c’è tempo per ulteriori modifiche al futuro Puc, invano promesso dal sindaco Pignocca e dalla sua giunta, ma rinviato alla nuova legislatura.

Il porto turistico che pure resta un gioiello di cui essere orgogliosi (a parte la concessione di 80 anni),  fortunatamente è passato dalla famiglia Ligresti (tre incarcerati nell’ambito di inchieste per corruzione in mezza Italia, Loano esclusa) ad un solidissimo gruppo assicurativo- bancario che un tempo faceva riferimento alla cooperative rosse. Il porticciolo, purtroppo, non ha creato i posti di lavoro, sbandierati a suo tempo, e fatica sia a trovare la clientela dei posti barca, sia ad occupare gli spazi destinati ad attività commerciali.  Resta un polmone importante a cui dare tutto l’appoggio possibile, nei limiti della corretta amministrazione pubblica.

Loano turistica deve ringraziare gli imprenditori turistici che hanno continuato a portare avanti l’attività, in qualche caso creandone delle nuove. C’è Loano 2 Village, il maxi investimento Ai Pozzi Village. Di recente abbiamo dato notizia che la fatiscente ex colonia La Quiete sarà trasformata in un residence da 7 mila mc. Altri investimenti dietro l’angolo, sempre in campo recettivo, vedono attori un’altra solida famiglia di Loano che offre parecchia occupazione.  Insomma possiamo dire che non è giusto fare di ogni erba un fascio. Mettere sulla bilancia chi investe per creare turismo e posti di lavoro, e chi investe per ‘speculare’. Creare posti di lavoro (ora a stranieri dell’Est) temporanei. Con la prospettiva di costruire, vendere e chiudere la società. Non è il caso di parlare di ‘angeli’ e di ‘diavoli’. Ognuno investe i soldi come meglio crede.

Loano ha una radicata e ramificata cultura di ‘san Cemento’ ? Non siamo in una dittatura, la parola è del popolo, degli elettori. Loano può ridurre le distanze dal cimitero dove, prima o poi, andremo tutti, ricchi e poveri, speculatori e non ? Non accade ovunque. Si potrebbe concludere: chi è causa del suo mal… Giammai, bisogna essere ottimisti. E nella prossima puntata faremo l’elenco delle delibere e determine per documentare come sono stati spesi i soldi della ‘promozione turistica’ e ‘manifestazioni’. Chi ne ha beneficiato e come. Quotidiani on line e società attigue inclusi. Tutto alla luce del sole, anzi nel silenzio perfetto dei media. Per la serie, sono notizie che non interessano. Sarà così !

Intanto godiamoci la rielezione – passeggiata, a furor di popolo, del rinnovato ‘gruppo’ Pignocca sindaco e C. Da non confondere con la nuova passeggiata a mare di levante, da Piazzale Mazzini ai confini con Borghetto, che non ha rispettato la prevista tabella di marcia. Nessuno pianga o si lamenti, sono stati asfaltatati qualche decina di chilometri di strade urbane. E il nuovo servizio di raccolta rifiuti (Nettezza Urbana), la differenziata ? Solo un ‘piccolo ritardo’ sulla tabella di marcia, portiamo pazienza. (L. Cor.)

 

 

 


Balestrino occasione mancata. Che peccato!

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Balestrino, comunali 2016,  va in scena la transumanza grottesca. Così si continua a dividere il paese ad opera di chi ha fatto il tempo. Spetta agli elettori svelare la loro maturità. Di certo si è persa l’occasione e l’opportunità di un’unica lista, con persone valide, allergiche alla mediocrità, motivate non da ‘aspirazioni personali’. Un ‘governo’, capace di governare (non sopravvivere), di abbracciare l’intero arco politico. Per trucioli.it non è una novità. Ci sono esperienze positive nell’entroterra e sulla costa (Laigueglia). Con l’esigenza primaria e democratica dell’alternanza.  Accade nei paesi più evoluti. Dagli Stati Uniti, all’Inghilterra, alla Germania (comuni e regioni).

Il sindaco Gabriella Ismarro con Nino Miceli nel 2011, all’epoca delle consulatazioni comunali

La sindaca, Gabriella Ismarro, 47 anni il prossimo 27 luglio (auguri!) che si ripropone per il secondo mandato, tanto si era battuta per far votare i cittadini alle primarie del Pd (per il bene del paese – diceva lei). E che, nonostante la carica rivestita, si era esposta oltre ogni misura a sostegno di Raffaella Paita presidente mancato, adesso la Ismarro si scopre leghista?! La settimana scorsa si è recata in Regione ad incontrare Sonia Viale per parlare di Somalia con la Presidentessa dell’associazione Balestrino for Somalia che è la moglie del consigliere comunale Massimiliano Zunino, ‘vigile’ a Loano ma demansionato ingiustamente; addetto al controllo dell’edilizia, ha fatto il censimento delle ‘ville agricole’ a Verzi. Il vice sindaco, Stefano Saturno, 36 anni, (membro di una famiglia orgogliosamente rossa…) ha preso la tessera della Lega Nord, si sussurra, grazie alla mediazione della zarina Rosalia Guarnieri, a sua volta orgogliosamente  siculo-albenganese di Villalba, alla quale pare non vada giù che colui il quale ha ‘dato il là‘ al suo declino amministrativo ad Albenga (vedi articolo sotto), domani possa diventare Sindaco (per la seconda volta a distanza di 15 anni dalla prima, 2001-2006) di Balestrino.

Si tratta di Ubaldo Pastorino (vedi trucioli.it….). Non è proprio l’ultimo arrivato. Per gli avversari ha fatto il suo tempo. I sostenitori replicano: ha esperienza, preparazione, intuito, abile navigatore e  quanto basta di concretezza.  Un candidato anomalo ? Difficile immaginare che faccia una mossa cosi importante a fine corsa, per perdere e sedere tra i banchi di una minoranza rilegata all’impotenza. Un ritorno, secondo gli osservatori più avveduti, che lo porterà dunque ad indossare la fascia tricolore e forse dare una svolta di dinamismo e del fare alla ‘sua’ Balestrino. Eppure non tutto sembra scontato, andare liscio come l’acqua. Sul fronte opposto non mancano le sorprese e gli attaccanti. Resta da sapere a chi spetta il ruolo di portiere. La fratellanza, o se volete ‘fratelli muratori’, in paese è ben rappresentata, quote rosa incluse.

In lista con la Ismarro, figlia d’arte per via di papà già sindaco, troviamo anche Michela Patrone, funzionaria del comune di Borghetto S. Spirito, nonché nipote di quel Giannino Pesce più volte assessore leghista nonostante l’ostilità nei suoi confronti della locale sezione. Tempi passati ?

Italo Panizza ha definitivamente gettato la spugna e non sbaglia. La umiliante cacciata, subita per incompatibilità alcuni mesi fa (vedi trucioli..)., ha lasciato il segno. Con amarezza, per il ‘ben servito’, ha sbattuto la porta affiggendo un manifesto funebre a ‘perenne memoria’. A questo si aggiungono gravi problemi per la salute della moglie. Stando a quanto si blaterava in passato (..era colpa di Italo se non si riesce a fare una lista unica’). Questa volta si sarebbe potuta fare un’unica lista di persone valide e motivate che abbracciasse l’intero arco politico democratico. E invece niente. I galantuomini che non hanno prezzi, pagano un prezzo. I balestrinesi dovranno scegliere tra l’attuale sindaco che ha dimostrato tutta la sua incapacità (Puc scaduto, piano di recupero del Borgo modificato e lievitato nei costi con una serie di demolizioni che nella prima versione non erano previste, dismissione di fatto dell’UTC e altre chicche) e lo sfidante, professionista della politica locale, già dai tempi di Teardo che però nei cinque anni in cui ha amministrato un segno l’ha lasciato.Di fronte alla sfiducia crescente del Belpaese, ad un astensionismo dilagante, c’è una terza via a cui ispirarsi per riconquistare consenso in tutti: un modello di società che unito possa offrire la speranza, senza estremismo o populismo, nella tolleranza, pensando la domani, al futuro delle prossime generazioni.

LA LISTA DEL CANDIDATO GABRIELLA ISMARRO (UN FUTURO PER BALESTRINO)

Angelo Canepa, dirigente Asl in pensione, psicologo; Manuel Cerruti, esercente; Igino Ciardella, dirigente impresa edile in pensione; Alessandra Di Gangi, studentessa in conservazione dei beni culturali; Maria Gemma, avvocato; Alessandra Magnolia, infermiera; Patrizia Onetti, insegnante; Michela Patrone, istruttore direttivo comunale; Marino Ronco, addetto alla logistica; Stefano Saturno, elettrotecnico, volontario protezione civile.

Rispetto al consiglio comunale eletto del 2011, ci sono alcune assenze di peso, di non poco conto. Ad iniziare da Mariacarla Calcaterra, avvocato con studio a Borghetto S. Spirito, assessore (Pubblica Istruzione, Politiche sociali, Cultura e Promozione turistica). L’avvocato Manuela Zunino, capogruppo. I consiglieri Flavio De Palo e Massimiliano Zunino (vigile urbano a Loano), Fausto Rava, Mizar Richero.

LA LISTA DEL CANDIDATO ( E FUTURO SINDACO ?!) PASTORINO

Olga Grana, infermiera professionale; Franco Briozzo, pensionato; Adrea Antonio Centa, pensionato; Paolo Famà, chirurgo ortopedico presso il “Gaslini” di Genova; Alessandra Materossi, imprenditrice; Fabio Moreno, promotore finanziario; Doretta Pastorino, casalinga; Luigi Mauro Pastorino, vigile del fuoco in pensione; Mizar Richero, pensionata.

Il cardinale Calcagno, ora c’è una poesia

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Scagli la prima pietra chi è senza peccato ! Il paradiso è grande c’è posto per tutti. Anche per il cardinale Domenico Calcagno iscritto nel registro degli indagati per concorso in malversazione nella gestione dell’Istituto di sostentamento del clero della Diocesi di Savona – Noli.  Al TGR 3 Liguria, via telefono, ha detto di essere ‘fiducioso nella giustizia ed attendere sereno l’esito dell’inchiesta”. E papa Francesco sferza i vescovi: ” No ai beni materiali”.

IL CARDINALE
*
Ma che volete
amici miei
se il mondo
gira al contrario
*
delle Anime
si cura il Cardinale
e al tempo stesso
anche degli affari
*
il Paradiso è grande
c’è posto per tutti
da Adamo a Eva
ne cogliamo i frutti
*
siam figli deboli
di questo mondo ingrato
scagli la prima pietra
chi è senza peccato.
*
 Giovanni Gigliotti

Intervista a Gigliotti / Elezioni 2016, Savona ha superato tutti i record di candidati. Farsi eleggere con la politica per un posto di lavoro

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Maria Elena Crespi, giornalista free lance,  intervista Gianni Gigliotti, socialista, direttore di ‘Azione Riformista’, scrittore.

Gianni Gigliotti, nel suo negozio della vecchia Savona, poeta e scrittore

D – Lei è un socialista storico, non fosse altro per l’età e comunque uno degli ultimi della vecchia guardia.

R – Ho resistito, e resisto non avendo nulla di cui vergognarmi al contrario di chi ha buttato, dopo ‘tangentopoli’, alle ortiche gli ideali del socialismo universale, cambiando casacca per gretto opportunismo.

D – Non le sembra anacronistico, oggi, parlare ancora di socialismo visto il micro partito che lo rappresenta in Italia?

R – Il PSI, quello attuale, rappresenta esclusivamente la casta intrigante di un potere più apparente che reale ma non bisogna dimenticare che siamo stati artefici, unitamente ai Radicali, loro più di noi, di una stagione straordinaria che ha visto concretizzarsi il voto ai diciottenni, la rivalsa dei diritti dei cittadini, l’aborto, il divorzio, il riconoscimento dei gay.

D – Come mai, secondo Lei, questi partiti pur rappresentativi delle istanze maggiormente sensibili del Paese, hanno in gran parte perso consensi fino a quasi estinguersi?.

R – Anche i punti fermi si spostano, lo fanno anche i partiti, peggio ancora mutano come la pelle delle bisce, oggi il Partito Comunista Italiano si ritrova democristiano, e non certo ‘a sua insaputa’, grazie a interessi funzionali alla gestione del consenso

D – Quindi socialisti in estinzione?

R – Le rispondo con il discorso di Catelina, oggi pare giunto il momento di ‘incitare i cittadini alla ribellione contro uno Stato alla mercè di una classe dirigente corrotta dedita alle ruberie e allo sperpero‘.

D – E di questi socialisti savonesi cosa ne pensa?

R – Brava gente ma piccoli caporali convinti di essere dei generali, con la mania di manipolare la narrazione politica a loro uso e consumo a secondo delle convenienze giornaliere, vedremo in queste elezioni comunali savonesi quali saranno i risultati e quali le estreme unzioni.

D – Lei, oltre ad essere con i suoi scritti un ‘fustigatore cortese’ è considerato un anticipatore di fatti che poi puntualmente si rivelano.

R – Non sono io ad essere intuitivo, sono gli altri che per non assumersi responsabilità, per non inimicarsi i potenti di turno, fanno come le tre scimmiette ‘non vedono, non sentono, non parlano’ senza rendersi conto che così comportandosi si tagliano da soli la testa infilandola nel sacco dei rifiuti, d’altra parte è pur vero, tristemente, che necessita stare attenti a non travalicare i diritti di critica per non rischiare il mai dimenticato olio di ricino.

D – Quindi è colpa dell’attuale classe politica se il nostro Paese come si suol dire ‘è allo sfascio’, menzionato nelle classifiche come uno dei più corrotti al mondo?

R – Non solo della classe politica attuale, è un retaggio che ci portiamo da tempo, un fardello pesante e doloroso, una classe politica autoreferenziale, litigiosa oltre decoro con una perniciosa longevità che non lascia respiro alle nuove generazioni.

D – Cambiamo argomento, secondo Lei questa nostra Italia, ovvero il mondo intero, come evolverà in un prossimo futuro?

R – Le tecnologie per quanto avanzate non potranno sopportare all’infinito una economia che già palesa vistosi segni di decadenza, è finita un’epoca, anzi una era, già nel 1938 l’economista americano Alvin Hansen aveva pronosticato una ‘Secular Stagnation‘, necessiterà con una certa urgenza inventarsi un altro futuro possibile, cambiare pelle e palle, avviarsi con il capo coperto di cenere verso una austerità scorticante.

D – Quindi poche speranze per un mondo migliore?

R – Parlando di economia credo che abbiamo poco da sperare in positivo, posso sbagliarmi visto che ragiono con la testa e non con la calcolatrice, a meno di qualche evento straordinario, esagerando, la scoperta di una pastiglia miracolosa a sopperire ogni necessità esistenziale, o lo sbarco degli alieni sulla terra, oppure tutti i risparmi del mondo espropriati e rimessi in circolo a ‘tappare i vuoti a perdere’, insomma come diceva Mao ‘grande è la confusione sotto il cielo’.

D – Quindi le nuove generazioni, i nostri figli e nipoti, a rischio di tutto e di più?

R – Sono intuitivo ma non tanto come il mago Otelma, certo che per trovare un posto di lavoro altro non è rimasto che agganciarsi alla politica, farsi eleggere almeno come consigliere in qualche Comune, come media italiana c’è un candidato ogni trecento cittadini, a Savona per queste imminenti elezioni comunali si è superato ogni record.

D – Si è perso il senso della vita?

R – Oggi un ragazzo su tre si droga indifferente alle conseguenze dell’ads, si scambiano gli aghi tra i compagni, c’è una sorta di fatalismo, la natura che abbiamo forzatamente avvelenata rivendica i suoi morti.

D – Lo sporco delle coscienze?

R – Le coscienze oggi sono inascoltate, un impiccio metaforico, anche le pulci starnutiscono ma non le sentiamo.

D – E di questa Europa, cosa ne pensa?

R – Tutto il bene e il male possibile, è come una bella donna invecchiata precocemente incapace di ritrovare il fascino iniziale, c’è necessità di un abile restauratore.

D – Nulla di nuovo quindi, oggi come ieri?

R – Ho il timore, e come me molti italiani, che qualcosa di brutto stia covando come uccello rapace, qualcosa di silente al momento inesplicabile, spero di sbagliarmi ma un venticello inquieto ogni tanto soffia.

D – Lei con ‘Azione Riformista’ ha cercato un verso nuovo, una cultura della politica nobile e partecipata, con quali risultati?

R – Il coraggio della continuità, il conforto e l’incentivo a perseverare da parte di migliaia di cittadini, il disconoscere o sottacere la cultura della politica ha come risultato l’impoverimento della società oltre che di noi stessi, nel contempo cerchiamo di arginare il potere nella sua forma peggiore, siamo consci di essere una barchetta in mezzo al mare, di contare solo su noi stessi con le mani nude, senza apparati dietro la schiena.

D – Una ultima domanda, al referendum Costituzionale come voterà?

R– Voterò un nò convito, non condivido quanto dichiarato dal nostro ex Presidente Napolitano ‘che chi vota nò è un vecchio’ e neppure condivido la Ministra Boschi quando afferma che ‘chi voterà nò voterà come i fascisti di Casapaund‘ una affermazione provocatoria e irricevibile.

Maria Elena Crespi

 

 

 

 

Savona quanto sei lontana da Smart City!

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SMART CITY: IL PERCORSO VERSO LA CITTA’ VIVIBILE E FUNZIONALE.

La situazione attuale. Questo obiettivo spesso citato ma così complesso e ambizioso, a Savona è piuttosto lontano. Infatti la situazione delle qualità urbane è assai carente nei punti fondamentali e qualificanti della vivibilità cittadina. Il pre requisito fondamentale necessario, è che nessun altro impianto strategico altamente inquinante venga installato sul territorio, dopo il blocco della centrale termoelettrica, a partire da quelli del bitume liquido e del rigassificatore nel porto. Viceversa occorre eliminare in modo decisivo le rimanenti grandi cause di inquinamento ambientale consistenti nelle emissioni delle navi, nel traffico, nel riscaldamento degli edifici e nei rifiuti trattati attualmente in modo inadeguato, con il rischio incombente dell’inceneritore.

Una rapida rassegna chiarisce questa considerazione iniziale.

PORTO ELETTRICO

Per raggiungere il livello di porto turistico di eccellenza, è indispensabile l’elettrificazionne delle banchine di attracco delle navi, al fine di azzerare una notevole fonte di inquinamento urbano. Un’operazione perseguibile con un investimento relativamente modesto al pari di quello stanziato per Vado.

COLLEGAMENTI INTERNAZIONALI E NAZIONALI

Il sistema ferroviario è sottoutilizzato sia per il trasporto passeggeri che per le merci.

Particolarmente grave è il mancato raddoppio dei binari nel tratto verso la Francia di 40 km.

Il risultato complessivo si osserva alla domenica con code di auto kilometriche nei due sensi anche sull’Autostrada dei Fiori, come effetto collaterale del mancato potenziamento dei treni di servizio per i turisti.

Analogamente durante la settimana si potrebbe spostare parte delle merci dai Tir ai treni, con risparmio dei costi e benefici ambientali.

CULTURA

La contingenza è caratterizzata da consistenti tagli dei contributi agli enti, tali da mettere a rischio chiusura l’accademia musicale e l’orchestra sinfonica.

Analogamente da tempo è interrotta qualsiasi iniziativa di ulteriore valorizzazione del Priamar, dove esiste un grande patrimonio storico da valorizzare, dagli spazi sotto i bastioni alla città medioevale sepolta.

Ma, a parte le considerazioni sul patrimonio culturale di rilievo, diffuso sul territorio e le strutture museali di livello ultranazionale, l’aspetto critico consiste nella gestione insufficiente delle potenzialità.

Sono carenti le manifestazioni artistiche e le iniziative a beneficio e con la partecipazione diretta dei cittadini delle circoscrizioni, dalla visite guidate alle emergenze esistenti, ai concorsi aperti agli artisti dilettanti e ai giovani.Ovviamente non sono coinvolti ne valorizzati gli artisti savonesi disponibili a collaborare nelle possibili iniziative.

Inoltre per richiamare il turismo culturale in città, manca la realizzazione, almeno una volta all’anno, di un evento d’arte di grande livello, così come avviene regolarmente, con grande successo in altre città, dove con grande impegno organizzativo si conseguono notevoli ritorni economici.

TURISMO

Sebbene ci sia un flusso di oltre un milione di passeggeri della Costa Crociere, quelli che sbarcano non trovano un’adeguata organizzazione per l’accoglienza e la fruizione adeguata delle offerte turistiche, culturali, naturalistiche e gastronomiche esistenti sul territorio, con la conseguente perdita dei benefici economici e di lavoro per i savonesi.

Inoltre anche il filone del turismo religioso è inconsistente malgrado il notevole potenziale attrattivo del patrimonio di beni storici della città dei Papi della Rovere, sia tra i primi in Italia.

SPORT PER TUTTI

L’attivita’ motoria e sportiva non è attualmente molto diffusa, sebbene sia il miglior metodo per l’ottimale sviluppo psico-fisico dei giovani, oltre che il più efficace deterrente contro le patologie da sedentarietà e l’antidoto per evitare le ludopatie dilaganti da sala giochi.

E’ altrettanto preoccupante la carenza di una rete sufficiente di reali opportunità di praticare liberamente lo sport non agonistico, malgrado esistano le strutture, le palestre, i parchi giochi diffusi in tutti i quartieri.

Dunque si tratta di un problema di carenza organizzativa risolvibile con l’intervento dell’amministrazione mediante un piano adeguato coinvolgene tutti gli enti e società del mondo sportivo, per attivare ovunque tornei in tutti gli sport, di terra e di mare.

AMMINISTRAZIONE COMUNALE

Tutte le periferie cittadine lamentano un diffuso stato di abbandono, a partire dalla mancanza di un punto di aggregazione dei Savonesi in ogni circoscrizione..

La lontananza dell’Amministrazione dai problemi della sicurezza, della pulizia e della manutenzione urbana è fortemente percepita dai cittadini, che lamentano la mancanza di concreti punti di riferimento che solamente un efficiente Decentramento Amministrativo sul territorio può garantire.

L’insufficiente livello è testimoniato anche dal Bilancio gravemente debitorio dei conti pubblici, cui corrisponde una qualità dei servizi scarsa e a costi sempre più elevati, tipo quelli della gestione dei rifiuti, gravati anche da pesanti sanzioni ( 400 mila euro ) connesse al mancato raggiungimento dei livelli minimi obbligatori della raccolta differenziata.

Completa il quadro di un futuro preoccupante la quota non trascurabile di debito consistente nei prodotti finanziari derivati.

TRAFFICO

E’ pericoloso e inquinante oltre che spesso intasato, non soltanto a causa della intensa circolazione di mezzi pesanti diretti al porto, ma anche per una rete di servizio pubblico irrazionale e poco utilizzato. Il sistema della mobilità urbana può migliorare mediante un nuovo piano dei trasporti più efficiente, che accanto ad un progressivo ampliamento della ZTL, preveda anche il passaggio ai mezzi elettrici a inquinanento zero sia per il traffico privato che per i bus del servizio pubblico. A tal fine è indispensabile iniziare subito, da un lato l’installazione di una serie di colonnine per la ricarica rapida e dall’altra la sostituzione graduale dei bus da rottamare con navette elettiche da 20 posti da utlizzare nelle ore di utenza limitata.

Tali mezzi a costo limitato sia di acquisto che di servizio, consentono vantaggi economici e di efficienza, compresa un’ottimale situazione ambientate per i cittadini.

Inizialmente ad esempio, nel quadro della ristrutturazione della rete delle linee ritenute non razionali, costose (oltre un milione di debito della TPL nel 2015) e non centrate rispetto ai poli dove l’utenza è maggiore, sono ipotizzabili tre percorsi principali.

Bus elettrico: 1-Circolare ( stazione-S.Michele -porto-via Paleocapa- via s.Lorenzo-via Verdi-Marmorassi-Santuario e ritorno ) 2-Litoranea ( Vado-stazione-mercato-Priamar-Albisola ) 3-Litoranea movida giovani ( al venerdi e sabato sera da Celle, Albisola, a Noli “To night bus” ora sospeso)

SERVIZI E ASSISTENZA SOCIALE

Una delle città con la più elevata presenza di anziani, offre un servizio di accesso al sistema sanitario molto difficoltoso poiché troppo centralizzato e distante, non supportato da un rete di mezzi pubblici efficiente.

In un periodo di massima crisi economica, manca un progetto minimo per sostenere i disoccupati,

mediante una qualsiasi forma di lavoro alternativo, già utilizzate in altre città.

RIFIUTI

Un intervento immediatamente realizzabile a costo zero, è quello della riduzione a monte della produzione dei rifiuti di circa il 30%, che si può ottenere con alcune norme preventive e incentivanti, peraltro applicate in altre realtà cittadine.

E’ possibile ridurre la maggior parte dei rifiuti in vetro, plastica e lattine applicando la norma del vuoto a rendere, coinvolgendo i grandi magazzini e gli altri punti vendita nella filiera del ritiro dei vuoti da restituire ai produttori delle merci, incentivando i consumatori con una cifra di un quarto di euro a contenitore restituito. Rsparmiando i costi del riciclaggio e trasporto dei rifiuti non prodotti.

Per ridurre gli imballaggi e le confezioni in materiali compositi di differenti tipologie, difficilmente riciclabili che aumentano il costo del servizio, il sindaco ha la facoltà di mitigare il commercio, oppure di gravare di una quota aggiuntiva come contributo al servizio di smaltimento, quelle merci così confezionate per indurre i produttori all’uso di confezioni facilmente trattabili.

Si invertirebbe così immediatamente la inarrestabile tendenza al rialzo della Tari comunale, e la diminuzione si potrebbe consolidare con la diffusione della raccolta porta a porta a computo individuale che indurrebbe un ulteriore riduzione dei rifiuti prodotti, poiché ciascuno pagherebbe in proporzione alla quantità effettivamente prodotta.

L’adozione di tale sistema che conduce gradualmente al rifiuto zero, elimina di fatto la necessità degli inceneritori e delle grandi discariche, minimizzando i costi della intera filiera dei rifiuti.

RISPARMIO ENERGETICO

Una ulteriore riduzione dell’inquinamento ambientale è perseguibile con un piano incentivante per la coibentazione degli edifici ad alta dispersione, fuori dai limiti di legge.

Gli strumenti economici di sostegno sono gli attuali incentivi fiscali, da affiancare con un piano di finanziamenti bancari diffusi e convenzionati, come avviene in molti comuni, garantiti dalla sicura quota di risparmio della spesa energetica che lo stesso progetto edilizio assicura.

SISTEMA INFORMATIVO DEI CITTADINI

L’applicazione tecnologica più avanzata ritenuta fondamentale per raggiugere i migliori standard funzionali della città è grandemente carente sia dal punto di vista strutturale che rispetto alle applicazioni.

L’assenza della banda larga e di una diffusa rete di collegamenti, impedisce di colmare le carenze delle informazioni in tempo reale nei settori fondamentali di tutti i servizi, dalla sanità, al traffico, ai rapporti amministrativi tra gli enti pubblici e i cittadini, senza dimenticare i settori economici produttivi e commerciali, oltre a quelli del turismo nazionale e internazionale e della cultra.

Giovanni Maina

 

Savona dietro le quinte. La sfida dell’inflazione: 14 liste, 7 ‘sindaci’, 439 candidati alle poltrone. I nomi più ‘curiosi’

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Nessuno si aspetti la pagella dei ‘buoni’ e dei ‘cattivi’, degli ‘angeli’ e dei ‘diavoli’, di bocciato o promosso. Un viaggio senza pretese. Curiosare nelle liste dei 439 candidati. Con poche certezze. FI del miliardario Berlusconi non è mai stata in grado di eleggere un sindaco. Nel 2016 il gioco e la storia si ripeteranno? Oppure è la volta buona. La svolta. Lo abbiamo chiesto ad un veterano testimone della ‘politica’ cittadina che non ha dubbi. Il partito trasversale degli affari, dopo qualche disgrazia,mantiene molte chance. Il patto segreto Burlando – Scajola (entrambi in disgrazia) ha ancora valore ? Nel ponente ligure c’è un rimescolamento di carte. la ‘cura romana di Verdini’ sembra avvicinarsi. Sarà ballottaggio Pd- M5S.  Un recente sondaggio prevede invece tra Pdl e grillini.

Savona alle urne, non è un campionato di pallanuoto. La corsa e la caccia al voto non risparmiano nessuno. Nemmeno i personaggi sportivi che hanno fatto onore

Per chi tifano (e con quali  ruoli) eminenze grige tipo Ruggeri & Burlando&Scajola ?  Il primo e il secondo sponsor di  Cristina Battaglia. E la ‘rivale’ Ilaria Caprioglio l’ha davvero ‘inventata’ Luciano Pasquale ? Da sempre apprezzato, anche in tempi non sospetti, da Claudio Scajola, ma non solo. Oggi più forte di ieri, nonostante i ‘maledetti’ detrattori. Pasquale convinto sostenitore dell’utilità dell’alternanza tra il centro sinistra, da troppi anni al potere e il centro destra. Tifoso della meritocrazia e concretezza. Non a caso era il più insidioso avversario del predecessore alla Camera di Commercio, l’intramontabile ‘maratoneta’ delle poltrone Giancarlo Grasso, presidente regionale Confartigianato, cittadino non onorario di Borghetto S. Spirito.

Che dire dei possibili ‘giochi elettorali’ di Di Tullio e Lirosi ? Saranno in sintonia con il ‘partito del potere e degli affari’ ? Con l’ M5S  destinato a secondo incomodo. Nella prima tornata elettorale resta la sfida al ballottaggio tra chi prevarrà tra PD e Pdl, dopo di che scatterà l’operazione soccorso per non veder sfumata la trama che unisce le stanze del potere vero. I forzieri e la loggia che contano. Si contendono la supremazia, confidando sulla ‘buona stampa’ e qualche intervista da crepapancia.

In terra savonese, oltre al ‘grande vecchio’ e ‘saggio’ Pasquale, sarebbe puerile sottovalutare il peso di Carlo Ruggeri e C. Ex presidente della Lega Cooperative, ex sindaco di Savona, ex assessore all’Urbanistica in Regione, ex presidente IPS, ex sponsor di…Il galantuomo Gervasio e l’avvocato ‘fratello’ Marson da chi furono bruciati ?  Ruggeri resta saldo in piedi, meglio dietro le quinte.Detiene il passaporto per essere eletti a primo cittadino ? Un’esagerazione fantasiosa?

Nel panorama elettorale merita una menzione particolare il mite e forte Piero Santi, capolista di ‘Vince Savona‘ ( a sostegno di Ilaria). Il suo passato gli permette ‘carta bianca’. E’ lui che si occupa dell’”indirizzario degli elettori“. I ‘vecchi elenchi’. Pare sia l’unico, del gruppo, a custodirli e fare proseliti in ogni angolo della città. Forse non è casuale che proprio Ilaria Caprioglio scopra che ‘il partito FI’ non esiste, contrariamente a quanto immaginava o le era stato detto. Anche la ‘cassa’ piange, unica eccezione l’ufficio stampa con un ottimo giornalista ponentino, Cristiano Bosco.  Ilaria telefona di persona agli elettori. Un appuntamento dopo l’altro. Pioggia di comunicati stampa. Un dinamismo che merita la medaglia. Fatica di Sisifo ? La piazza di Savona era affollata al comizio del populista Matteo Salvini e in quanto a numero di presenti pare abbia superato Di Maio e Di Battista. Eppure alle regionali i grillini erano il primo partito di Savona, capoluogo di Provincia. C’è pure una piccola nota di colore. I maggiori imprenditori, a parte Barbano, non si sono esposti più di tanto. Hanno scelto il basso profilo, a cominciare dalle dichiarazioni stampa. Pensiamo a Bagnasco, Delle Piane, Campostano, De Filippi.  Clamorosa ed evidente, invece, la dicotomia nel mondo dello sport. Con schieramenti opposti, in aperta sfida.

LISTA CIVICA CAPRIOGLIO SINDACO –  Eleana Grisolia, autoscola, vedova ReforzoAndrea Sotgiu, avvocato, figlio del compianto Orlando, nato a Tempo Pausania, classe 1934, era tra i ‘maestri del foro’. Un civilista con un portafogli di clienti nel mondo industriale di Savona e provincia, associazioni di categoria, professionisti, artigiani, assicurazioni, banche. Per il candidato Andrea c’è motivo di speranza. Ha sposato la figlia di un commercialista di rango, studio Martinengo.  Alessandro Venturelli,  insegnante, impegnato nella lotta contro il ‘bitume in porto’. Simone Mugliarisi, ex pallanuotista della Rari Nantes in nazionale e La Filanda serie B. Periodi da incorniciare e di grande promozione per la città. E non solo.

VINCE SAVONA – Piero Santi è uno dei volti più conosciuti della città. Nessuno può dubitare. Un mastino che raramente morde. Non è tra i nemici della ‘vecchia politica‘ e del ‘porta a porta‘. Il suo bacino elettorale è a 360 gradi, dal pensionato alla casalinga, dal commerciante, all’artigiano, dal massone al praticante fervente. Sempre giovane in politica, con marcata tendenza al clientelismo di democristiana memoria; nella prateria chi è senza peccato scagli la prima pietra. Impossibile non rivederlo tra gli eletti. Vorrebbe dire che il diavolo fa le pentole ma non i coperchi. Santi non ha mai fatto male al prossimo. Al massimo può aver scelto qualche compagno di ‘merende’ birichino. In attesa di promozione un’altra storica inquilina del ‘vecchio corso’ Ileana Romagnoli. Spesso incoronata dalla rassegna stampa.

LEGA NORD – Massimo Gagliardo cugino di  Federico Delfino, rettore del Campus Universitario di Legino, neo presidente della Fondazione De Mari che discende da quella della Cassa di Risparmio di Savona. Gli altri componenti del consiglio d’amministrazione sono Attilio Caviglia, ex sindaco di Vado, Nicoletta Marconi ex assessore  di centro destra del Comune di Loano, vaccarezziana di ferro e figlia di un ex segretario del Psi cittadino. Carlo Scrivano, direttore dell’Unione provinciale albergatori, il prediletto di Luciano Pasquale; Cristina Rossello, savonese, avvocato cassazionista, già vice presidente di Veneto Banca e segretario del patto di sindacato di Mediobanca.

Corre per la Lega Luca Germano, avvocato, figlio d’arte per il compianto papà Giangiacomo, classe  1937, nato a Carcare, famiglia di destra. Luca collabora nello studio dei fratelli Fabio, ChiaraFrancesco Ruffino. Quest’ultimo tirato più volte in ballo (dai mass media locali ) quale possibile candidato a sindaco per il centro destra. Offerta gentilmente rifiutata.

Come ignorare Renato Giusto, già ‘re dei medici di famiglia’ di cui è stato presidente dell’Ordine provinciale. Un politico – pubblico amministratore per vocazione, seppure non alieno ai cambi di casacca.  Non è l’unico emigrante dal centro sinistra al centro destra e viceversa. Il ‘ buon esempio’ viene dall’alto: 337 senatori e deputati  hanno già cambiato casacca nel corso della legislatura. Anche per Giusto sarebbe un ritorno da ‘saggio’ nel parlamentino locale. Solo che questa volta il gruppo di aspiranti leghisti ha tanti pretendenti di rango. Fiorenzo Ghiso, gioiellerie affermato, presidente degli orafi di Savona dal 1994, da sempre impegnato nell’associazione e delegato Ascom, ex consigliere provinciale Pdl. Letizia Oliva, ufficiale giudiziario da una vita, con molte conoscenze e testimone di tante realtà cittadine. Alfredo Remigio, sindacalista Cisl, operaio alla Continental, già consigliere con FI. Alda Dallaglio Rebagliati ha conosciuto il pianeta socialista savonese e tra le prime ad aderire al partito di Bossi. Non ha mai prediletto l’esposizione mediatica anche se  è stata in prima linea nelle vicende oscure dell’area artigianale di Legino. Silvio Rossi imprenditore portuale con la passione di scrittore.  Giancarlo Bertolazzi, geologo ricco di idee,  estroverso, battagliero senza peli sulla lingua, ex consigliere comunale. Yuliya Spivak Rettura, cognome quest’ultimo che appartiene al mondo forense savonese. Neva Scagliarini, moglie di Alberto Bianco, figura di primo piano, ex direttore della Camera di Commercio, origini a Calizzano dove la famiglia gestiva un’attività alberghiera. Neva in buoni rapporti con il consigliere Stefano Demontis.

NOI PER SAVONA, SINDACO DANIELA PONGIGLIONE – Tra i candidati spicca l’avvocato Giacomo Buscaglia figlio di Giuseppe (classe 1932), studio specializzato in diritto di famiglia e cause rotali.

SAVONA BELLA (PINGIGLIONE) –  Giampiero Aschiero rutelliano poi Api. Mauro Brunetti movimento dei ‘Verdi’. Alda Curletto devota parrocchiana. Agostino Grasso, ‘Ago il mago’ illusionista, prestigiatore di professione, nato a Messina, impiegato, ospite di trasmissioni di successo a Canale 5 (vedi….).

LISTA CIVICA BATTAGLIA SINDACO PER SAVONA - Marco Roselli, 63 anni, impiegato all’Autorità Portuale, in origine assunto dai De Filippi (concessionario auto Fiat e….). Considerato l’uomo fidato, a Savona, del cardinale Domenico Calcagno che frequentava quando era vescovo della diocesi. Roselli , nomea irriverente e forse non meritata di ‘uomo dei misteri‘. Iscritto al Psi dal 1971, ex consigliere comunale di Albisola Superiore tra il 2008 e il 2009. Si racconta che ai tempi di monsignor Calcagno vivesse in Vescovado, facesse da autista e segretario. Non disdegnasse due auto di rappresentanza dai tempi di De Filippi. Altro cognome di peso a Savona e oltre il confine della città. Alberto Moras, architetto nell’avviatissimo studio di papà. Da aprile componente del Consiglio dell’Ordine provinciale. Figlio di Gianfranco Moras, già attivo nel Pci locale, assessore negli anni settanta ed allora finito nel mirino ‘persecutorio’ della procura della Repubblica (Camillo Boccia) per via di una casetta sulle alture. Papà Moras autore di piani regolatori, tra cui a Ceriale. Un candidato di indiscussa caratura è Silvio Auxilia, prestigioso studio di commercialista col papà. Consulenti del tribunale di Savona nelle procedure fallimentari più complesse e importanti.  Altro nome di peso Federico Barbano (avvocato), fratello dell’imprenditore, non per questo in rapporti idilliaci, a quanto si vocifera. Daniele Politi affermato promotore (Azimut).

RETE A SINISTRA – SAVONA CHE VORREI (MARCO RAVERA) – In primo piano Elio Berti, ex bancario, una vita e grande passione per il teatro, anima nelle manifestazioni teatrali di Bergeggi.

UDC - Una lista, un rosario di nomi e di sorprese. Il titolo di rais spetta di diritto a Roberto Pizzorno, l’uomo del Coni, del mondo dello sport, il più rappresentativo tra gli atleti. Pubblicista, chiamato alla direzione responsabile di mensili e periodici, collaboratore saltuario de La Stampa- Il Secolo XIX. Maurizio Pellissone, firma del Secolo XIX, già vice capo alla redazione del Decimonono di Savona, gli aveva dedicato un ritratto esemplare dal titolo “L’ultimo Dc che siede su 12 poltrone (vedi trucioli.it…). In lista Udc  il dr. Mauro Acquarone finito in balia della cronaca nera e giudiziaria (inquisito) per via del misterioso suicidio della moglie dr.ssa Luisa Bonello.  Valerio Favi, dipendente Asl a Loano, prossimo alla pensione, presente nella cronaca ponentina (battaglia per le mansarde di Villanova d’Albenga, vicende sindacali e non, alla casa di cura San Michele di Albenga, elezioni comunali a Boissano), vocazione in loggia. Lorenzo Ivaldo, 74 anni, ex viceprocuratore onorario a palazzo di giustizia a Savona, ex dirigente Carisa e Acts; Floriano Premoselli, ex gestore della Locanda del Santuario; l’ex campionessa di moto d’acqua Graziella Fontana, 58 anni, e la giovanissima campionessa di pugilato Asia Secci, 18 anni. Nicolò Zaccarini, militava nella sinistra – sinistra,  iscritto alla Cisl con un divorzio da contenzioso, dopo essere stato segretario  Cisl telefonici ai tempi della Sip.

PARTITO DEMOCRATICO (Cristina Battaglia) – Piero Carella, commerciante in pensione, presidente del Legino che milita in Promozione. Federico Larosa, responsabile del settore giovanile della Veloce. Responsabile del settore giovanile  del Savona.

Per restare nel mondo dello sport, Luca Lacava - candidato forte di Ilaria Caprioglio-, tra le bandiere della gloriosa Rari Nantes che ha perso smalto e vittorie. L’ultimo scudetto risale a sei anni fa. Colpa della netta supremazia del Recco. Lacava di professione assicuratore. Per Cristina Battaglia corre Matilde Berio Berruti, 68anni, storica dirigente del nuoto sincronizzato.

Dimenticavamo che in ANIMA SAVONA (CRISTINA BATTAGLIA) si candida l’ex assessore del Psi, Franco Costantino. Pierluigi Pesce, avvocato, già consigliere comunale, persona e professionista a modo. Giampiera Toscano, un nome che a molti elettori non dirà granché. Era la vedova di un giovane democristiano, morto prematuramente, Francesco Accordino. Tra gli esponenti emergenti della Dc, ‘delfino’ del compianto senatore Giancarlo Ruffino. Francesco perse la vita in un incidente autostradale vicino a Cremona e il destino crudele ha voluto che in un altro incidente sulla Savona – Torino rimasse vittima incolpevole lo stesso Ruffino. Come se non bastasse,  Giampiera (Sanguineti) è rimasta vedova una seconda volta.  Una citazione finale per Floriano Pizzo (Pongiglione sindaco) anziano architetto che ha vissuto a Roma, considerato ‘uomo ombra’ del Pci, amico del compianto senatore Umberto Scardaoni, già sindaco di Savona. Il professionista, ottimo arredatore, ha la passione della bicicletta, abita in Darsena, la figlia della sorella ha sposato l’avvocato Franco Aglietto, tra i ‘principi’ penalisti del foro di Savona, studio Romani – Bertolotto. Ci perdoneranno i lettori la citazione del candidato, nello stesso schieramento, di un altro architetto e galantuomo, Giovanni Maina, già presidente ligure di Italia Nostra, candidato sindaco alle ultime comunali di Noli, collaboratore di questo blog, senza pubblicità, senza donazioni onlus e scritto solo da volontari. Impossibile citare tutti, difficile immaginare che siano tutti ‘presentabili’ e manchino gli ‘impresentabili’. L’elettorato è maturo ? Sarebbe il vero miracolo.

Anche a Savona, come in gran parte del Paese, si è creato, negli ultimi decenni,  un grande vuoto politico e morale. Un vuoto enorme, con troppi intrighi di palazzo e di loggia. Si aggiungano esperienze deludenti di tecnici (leggi Federico Berruti sindaco) e ancor meno di politici – sindacalisti  di professione (Di Tullio).  Troppi difetti e discepoli alla Craxi, grande assenza di esempi alla Berlinguer.  Molti o forse troppo pochi rimpiangono la ‘scuola comunista’, democristiana, socialista alla Pertini e Nenni. Troppe guerre di potere e di poltrone, tante occasioni perdute di pulizia. Orgoglio operaio perduto, degrado civile ed ambientale, simbolo della questione morale tradita. Nonostante tutto bisogna essere ottimisti.

Luciano Corrado

Una delle squadre di candidati della lista civica che sostiene Cristina Battaglia sindaco

 

I candidati della lista civica Noi per Savona, Daniela Pongiglione sindaco

THE ILARIA’S NIGHTMARE L’incubo di Caprioglio degli inquieti:del tosco Toti gli svarioni lieti

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Le brevi notti del maggio fiorito, con la  marina risacca capricciosa a musicare le squarciate nubi dai venti leggeri della primavera, conciliano a Donna  Ilaria il sonno, così come a ogni giovine graziosa che tuttavia s’impegni nel tenzone politico  e, dopo faticose apparizioni e lancio alle piazze e ai siti di promettenti seppur ardue proposizioni, cada nel  sonno delle piccole ore  tra le maritali amate braccia.

Oh come vaghe allora, in fase NREM, giungon le prime refole di sogno. Bonarie e pallide, s’insinuano tra le palpebre quasi piacenti ninfe ad accogliere, in riposante sorridente caligine, lo spirito trepidante di colei ch’all’aspra battaglia comunarda devesi temprare, infino alla fatidica data del  D-day !

MA…. –ah questa congiunzione, avversante , insinuante , provocante, che sempre consegue ai momenti di apparente contezza !-   il sonno grava e  s’accresce : nel cuor della notte ecco raggiunta la fase REM e…

Toti : ci penso io, Bellezza, a farti la piazza, non ti preoccupare.

Caprioglio : grazie. Sai dopo il Salvini, foriero di gravi antipatie,  preferirei un tono conciliante, direi quasi, se possibile, bonario, perché a Savona le conclamanti avversioni non pagano…

Toti (rivolto alla piazza) : cara Savoia, dalla marea  adriatica che bagna le tue coste  (movimento inquieto alle sue spalle e risolini sulla piazza- Caprioglio  sussurra « Presidente ma no, Savona, Tirreno, come Viareggio … »),

 ah sì … era per celia che, cari savonesi , assorto e lontano nel medesimo tempo nei vasti pensieri di codesta campagna elettorale, cui riconduciamo la tenuta o la caduta dell’attuale governo, onde prendere tempo, sono disceso nell’apparente errore geografico. Orbene io so che questa Città, dove nacquero i primi gonfaloni dell’antica repubblica ligure, che conduce da sempre un territorio aperto alle più varie   aggregazioni contadine dell’ampia  terra padanica, capoluogo della grande regione ligustica  (movimento inquieto alle sue spalle , stupore in piazza, Caprioglio grida « Presidente , ma no, siamo a Savona, non a Genova e nemmeno a Torino… » , le sta venendo da piangere… ). Ah sìebbene, ancorché la voce della nostra Ilare Caprifoglio, vostro sicuro prossimo Governatore,  mi avverta come e qualmente  questa città, che appunto porta l’Imperial nome,  non è  tuttavia capoluogo di regione, io vi dico che lo sarà, perché se lo merita,  purché si vinca noi, quelli che hanno sempre conosciuto questa piazza dedicata a un Papa, questo lo so assai bene,  che resta quello che è e certo non venga in mente a nessuno di cambiarlo, ché oggi, a cambiare i papi, non si sa quel che può succedere.  Restiamo quindi uniti nella vasta plaga,  da Novi Ligure a Ventimiglia  ( Ilaria si gira verso la sala e piange) affinché la grande Padania si sviluppi ancora di più e raggiunga anche la mia Massa Carrara e Viareggio, dominio oggi di straniere bande di scamiciati ricercati dalla questura.

            Con un soprassalto dovuto al passaggio di un mattutino elicottero, Ilaria uscìta  dal sonno e dall’incubo del sogno in fase REM , avverte l’inquietudine, da sempre fluttuante nelle suoi precordi, invaderla e però, allo stesso tempo, rilassarla.   «  Era un sogno, si dice, sembrava però tanto concreto … Devo stare attenta, come un soldatino : all’erta sto ! Non vorrei che capitasse davvero, sarà opportuno che  informi il Presidente,  con serenità, ma con fermezza, sulla situazione geografica degli enti che vorremmo amministrare , magari invitandolo ad una qualche conferenza al  ‘Circolo degli inquieti’.   Non so… e se poi assume l’inquietudine come parametro di comportamento, per giustificare l’ablazione o l’intrusione geografica di novelle contrade ?

Meglio lasciarlo nel consueto assett

  che creda ch’altri creda ch’egli creda

      ch’errar lo faccia solo per dispetto. »

BELLAMIGO 


Loano onora Pertini a 120 dalla nascita

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L’Anpi di Loano, sezione R. Boragine, con il patrocinio del Comune, organizza una mostra permanente ed una conferenza nel 120° anniversario della nascita di Sandro Pertini. A Loano l’ex presidente della Repubblica, ex presidente della Camera, deputato nella circoscrizione savonese, si è recato in diverse circostanze. Il ricordo di uno dei padri della Patria, inflessibile nei valori fondanti, nella legalità e nell’onestà, inizia il 31 maggio con l’inaugurazione della mostra, in collaborazione con Andrea Pazienza (documenti, fotografie e libri), nei locali del Salone del Mosaico, a Palazzo Doria, aperta fino al 5 giugno.

Giuseppe Milazzo

Nell’occasione dell’esposizione saranno esposti i disegni dei ragazzi delle terze medie Mazzini e Ramella. Verrà inoltre proiettato il video realizzato dalla classe V del liceo Issel di Finale Ligure dal titolo ‘Sandro Pertini’. Inoltre sabato 11 giugno alle ore 16, nella Biblioteca comunale Palazzo Kursaal,  conferenza del prof. Giuseppe Milazzo autore di un recentissimo libro dedicato all’avv. Cristoforo Astengo di Savona e martire della Resistenza e figura centrale nella formazione politica del giovane Pertini. Tra gli interventi previsti quello dell’avv. Stefano Carrara Sutour, deputato durante la Presidenza della Camera di Pertini, già assessore provinciale, vice sindaco di Loano durante la seconda amministrazione del comm. Felice Elice. A Loano, Pertini, aveva tra gli amici di fede socialista il notaio Giacomo Burastero che per anni è stato presidente dell’Anpi e prima ancora l’avvocato socialista Vignola senior e successivamente il figlio Alberto, geometra, consigliere comunale e provinciale, consigliere agli esordi dell’Autostrada dei Fiori. Oggi il segretario sez. Anpi Loano è dr.Lorenzo Cambiaso.

COMUNICATO STAMPA ANPI DI LOANO –  La sezione dell’ANPI di Loano commemora il Presidente Partigiano Sandro Pertini in occasione del 120° anniversario della nascita, avvenuta a Stella il 25 settembre 1896, con due iniziative patrocinate dal Comune: una mostra nel salone del mosaico del Municipio (31 maggio – 5 giugno 2016) e una conferenza nella biblioteca comunale al Kursaal sabato 11 giugno alle ore 16 con il prof. Giuseppe Milazzo e l’avv. Stefano Carrara Sutour. Si vuole ricordare la sua storia esemplare di antifascista e resistente, il suo rigore morale, il suo impegno per la pace, la libertà, la giustizia sociale, l’attenzione per i giovani e, non ultimo, il ruolo decisivo avuto nella vicenda P2 per far emergere la verità sulle trame contro la Costituzione”.

 

 

Stefano Carrara Sutour


Loano lettere / Quel vigile trasferito…E il codice della legalità del Comune vieta…

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Spettabile trucioli.it, scrivo per esprimere una mia semplice testimonianza sul vigile Massimiliano Zunino , credo 22 anni di servizio. E’ uno dei pochi vigili urbani che, a mio modesto parere, pare abbia a cuore l’interesse della collettività. Sempre stato disponibile con tutti o quasi e, quando non ha avuto le mani legate, ha sempre agito anche contro i personaggi scomodi. Quando il comandante – dirigente Soro  decise di fare iniziare lo ztl (zona traffico limitato) all’altezza delle Cappe Turchine, forse solo per creare problemi a chi (in causa contro il Comune perchè stiamo cercando di tutelare la nostra proprietà privata…), permettendo a chiunque di posteggiare davanti ai portoni delle nostre abitazioni, il vigile Zunino si battè ed ottenne che il varco fosse spostato all’inizio di campo Cadorna.

La segnaletica stradale davanti alla Pizzeria- discoteca Marinella venne ridisegnata per merito suo affinché anche i veicoli dei proprietari del locale non posteggiassero in centro strada… mentre oggi che nessuno controlla, siamo tornati al caos con tanto di pericolo visto che la curva lì è cieca… Quando ultimamente mi lamentai con un vigile che le auto posteggiavano sulle aree riservate alle moto proprio davanti al locale ed in mezzo alla strada mi  si rispose: “l’importante è che si passi”:Poi, forse notando che avevo scelto di seguirlo per verificare il suo comportamento, decise di andare in zona…

e- mail firmata

Lettera n. 2 Alla direzione di trucioli.it. Sicuramente mi sbaglierò, ma non sarebbe male verificare il bando ufficiale per controllare a quale cifra il Comune di Loano ha assegnato il servizio della Nettezza Urbana. Ovvero: la nuova società incasserà più di quanto risultante in questo documento (società che tra l’altro non si occuperà del verde pubblico oramai moribondo…) per cui potremmo pagare di meno o invece incasserà di meno per cui ogni anno il Comune accumulerà debito non avendo previsto correttamente il gettito? Tra l’altro, tutte le spese di comunicazione sul servizio di raccolta rifiuti sono rimaste in carico al Comune. Ovvero decine e decine di migliaia di euro che, secondo me, avrebbe dovuto pagare la società vincitrice che gestirà il servizio. Tutte le determine  sono leggibili sul sito del Comune di Loano, ma a quanto pare non interessano ai giornalisti della cronaca locale…

e- mail firmata

LOANO HA VARATO IL CODICE DELLA LEGALITA’ –  AI DIPENDENTI COMUNALI VIETATO ‘PARLARE’ CON I CRONISTI

LEGGI IL CODICE DELLA LEGALITA’……

ARTICOLO 8 – COMPORTAMENTO NEI RAPPORTI TRA PRIVATI

(riferimento: art. 10, DPR n. 62/2013 – Codice generale)

1. Oltre a quanto previsto dall’art. 10 del codice generale, il dipendente:

a) osserva scrupolosamente il segreto d’ufficio;

b) non divulga informazioni, di qualsiasi tipo, di cui sia a conoscenza per ragioni d’ufficio;

c) non esprime giudizi o apprezzamenti, di nessun tipo, riguardo all’attività dell’ente e con

riferimento a qualsiasi ambito;

d) non pubblica, sotto qualsiasi forma, sulla rete internet (forum, blog, social network, ecc.)

dichiarazioni inerenti l’attività lavorativa, indipendentemente dal contenuto, se esse siano

riconducibili, in via diretta o indiretta, all’ente;

e) non assume qualsiasi altro tipo di comportamento che possa ledere l’immagine

dell’amministrazione.

Semplice annotazione del vecchio cronista, peraltro non degno di collaborazione dell’ufficio stampa del Comune, adeguatamente pagato con il denaro dei contribuenti. Chi darà le informazione – parliamo del corpo di polizia municipale – quando i vigili intervengono su incidenti stradali, fatti di cronaca di giornata ? Difficile immaginare che non si legga più nulla da Loano.  E se per un articolo di ‘bianca’ è opportuna una verifica,  il dirigente del settore tiene la bocca cucita, pur senza rivelare segreti inconfessabili? E’ autorizzato soltanto il sindaco o l’assessore, oppure bisogna avere il loro benestare ? E’ probabile che siamo di fronte ad un rinnovamento della trasparenza che sfugge a chi fa informazione da quasi 50 anni. I tempi cambiano, importante che non si faccia uno strumento di ‘censura’ e arbitrio dove si celano interessi personali o di potere. Anche a Loano, forse, non si sente il bisogno di ‘bocche cucite’.

 

Loano elezioni in satira, c’è da ridere!

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Capita ad un mini blog, con una manciata di lettori (40 mila accessi a maggio). Nulla rispetto ai ras dell’informazione locale on line, con 11 mila loanesi che si fanno in quattro per non perdere le notizie esclusive. Capita, dicevamo, di ricevere, come mai prima d’ora, molte e-mail e lettere. Elezioni dietro l’angolo.  Non si tratta del Cantico di Frate Sole, il testo poetico più antico della letteratura italiana. Tra tutte, alcune divertenti, altre intriganti o maliziose, benevoli o sgradevoli, abbiamo scelto il ‘Cantico delle (ri)candidature’. Satira politica, da spasimanti. Gli elettori, alla fin fine, sceglieranno il governo che si meritano. Lo ripeteva il ‘martire’ Aldo Moro per il Bel Paese. Altro che coerenza e competenza.

Luigi Pignocca sindaco

INTANTO HA IL DIRITTO DI PAROLA IL SINDACO USCENTE E CANDIDATO ALLA RICONFERMA - Dichiara all’onnipotente IVG.it (organo di libera ed indipendente informazione ligure) il Sindaco Luigi Pignocca: “Da sempre vivo a Loano. Loano è la città che insieme a Voi vorrei continuare a migliorare e rinnovare. Prima come assessore e poi come Sindaco ho messo a disposizione della nostra città il mio impegno, le mie competenze, le mie conoscenze. Per questo ho deciso di riproporre la mia candidatura a Sindaco, alla guida di una lista che rappresenta la prosecuzione ideale dell’amministrazione che ha guidato la città negli ultimi 5 anni”.

“La squadra propone elementi di continuità, dai dalla presenza di sette tra assessori e consiglieri uscenti e di novità con nuove risorse giovani, che sicuramente daranno freschezza, entusiasmo e nuovi stimoli all’azione di governo, garantendo un giusto equilibrio tra il supporto di conoscenze dei nostri veterani ed il trasporto dei candidati più giovani. Ritengo doveroso ringraziare l’Assessore Ino Tassara, il Presidente del Consiglio Comunale Pietro Oliva ed i Consiglieri Francesca Galati e Giovanni Battista Cepollina (con una menzione speciale quale ‘committente elettorale’ ed infaticabile promotore ndr) per il lavoro svolto ed il prezioso contributo fornito in questi anni. Il nostro impegno resta sempre lo stesso, essere amministratori capaci, aperti al confronto e che siano a disposizione dei Loanesi, facciano una buona amministrazione nell’interesse di tutti e non di pochi, amica del cittadino, del lavoratore, dell’imprenditore, dei giovani, degli anziani, che non lasci indietro nessuno e dove prevalga sempre il merito, nel rispetto delle regole. In questi cinque anni di amministrazione abbiamo dovuto fronteggiare non poche difficoltà legate ad un momento congiunturale nazionale e globale, che ha avuto notevoli ripercussioni sugli enti locali” aggiunge il primo cittadino loanese.”

“Nonostante i pesanti tagli e le restrizioni legate al patto di stabilità, siamo riusciti ugualmente a raggiungere dei risultati eccellenti. Sono state effettuate delle scelte e delle rinunce, anche dolorose, per non pregiudicare lo sviluppo futuro della nostra città. Si è guardato di più alla sostanza, rinunciando alla visibilità. Negli anni di continua riduzione di risorse statali, l’aumento del prelievo locale è stato inferiore ai tagli statali subiti, il più possibile contenuto e improntato a criteri di equità e efficienza, con risparmi rilevanti sulla spesa corrente, ed in costante confronto con le categorie economiche e le organizzazioni sindacali. Loano, infatti, è uno dei pochi comuni in Italia che non ha mai applicato la Tasi”.

“Anche l’indebitamento del Comune è stato ridotto in maniera drastica e questo consentirà nel futuro di avere le risorse per effettuare investimenti. La situazione congiunturale non ci ha permesso di realizzare tutte le opere pubbliche che avremmo voluto realizzare, ma nonostante questa riduzione di risorse si è fatto fronte alla crescente domande di servizi e all’emergere di nuovi bisogni, mantenendo elevati standard qualitativi e quantitativi. Avremo modo prima del voto, ad iniziare da venerdì sera, di illustrare nei dettagli quanto fatto in questi cinque anni e quanto ci proponiamo di realizzare nel prossimo mandato”.

Santiago Vacca dai conti offshore a Panama a sindaco a sua insaputa di Borghetto

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Non è mai condivisibile gioire sulle ‘disgrazie’ altrui. La vicenda ‘Panema Paper’ ha coinvolto un personaggio di primo piano del mondo politico, associativo, imprenditoriale del ponente savonese. Non è esagerato dire dell’intera provincia, tenendo conto della cariche ricoperte dal rag. Santiago Vacca anche a livello regionale, per conto della Regione Liguria. C’è un aspetto finora sfuggito. La notizia dei ‘conti all’estero’ dell’ex primo cittadino di Borghetto S. Spirito è stata ripresa da 365 siti internet: in Italia e nel mondo. Una formidabile promozione turistica oltre i confini ?

Vignetta d’archivio da Borghetto di Silvestro Pampolini

Breve anteprima. C’è un cittadino di Borghetto S. Spirito, già impegnato nella vita politico – amministrativalocale, eccentrico e formidabile autore di vignette satiriche, impegnato e deluso nell’affrontare i mali ed i rimedi per la città che gli ha dato i natali dove è cresciuto e figlio di un barbiere. Il rag. Silvestro Pampolini che quando scrive su trucioli.it di Borghetto S. Spirito ha un lusinghiero successo di lettori. Non altrettanto è accaduto quando si è  presentato alle elezioni come consigliere comunale e poi sui banchi dell’opposizione.

Tra gli articoli, vogliamo riproporre dal nostro archivio: Leggi Silvestro Pampolini….Eravamo nel gennaio del 2013. Il titolo: ‘Il rag. Santiago Vacca sindaco a sua insaputa’. Nel testo si faceva osservare che  il concittadino “è stato sindaco dal 2007 al 2012, non è mai riuscito ad instaurare con la cittadinanza  un rapporto costruttivo, teso com’era verso interessi forse troppo personali e lanciato in una convulsa carriera politica.  Il suo partito non lo ha ricandidato per il secondo mandato, consapevole della sua popolarità… Come coordinatore provinciale del Pdl ed assessore provinciale (Trasporti, Logistica e connessione con i relativi sistemi, Ambiente, Rifiuti e ciclo, Difesa del suolo e risorse idriche e relativo ciclo, Gestione e sviluppo delle politiche occupazionali nei settori oggetto di delega)“. Pampolini aggiungeva: “Diremmo che basta per uno che svolge anche l’attività professionale di commercialista. Pensiamo ne abbia risentito del modo in cui è ‘uscito’ dalla scena politica…”.

Andrea Melis consigliere regionale M5S

Ecco, su questo aspetto l’articolista Pampolini sbagliava. Sottovalutava tutta la potenza politica e finanziaria del borghettino. Il legame di ferro che lo lega da anni al big locale e provinciale rag. Angelo Vaccarezza. Neo consigliere regionale, ma non per questo neofita della politica come professione.

Sul ‘caso Vacca‘, c’è stata una presa di posizione pubblica del consigliere regionale M5S Andrea Melis che ha tuonato in merito al legame , diretto,  che lega Vacca allo stesso presidente Toti“. E dire che la giunta regionale ha come spalla la Lega Nord, il partito ‘fustigatore’ di Matteo Salvini. Non sapeva, la Lega, con il suo entourage savonese,  che il governatore ligure, primo ambasciatore e uomo di fiducia di Silvio Berlusconi, nell’ottobre 2015, pochi mesi dopo le vittoriose elezioni,  Vacca è stato scelto come controllore dei conti a capo del collegio sindacale di Liguria Digitale ?  E’ vero, non era ancora esploso lo scandalo mondiale dei conti in un ‘paradiso fiscale’.  Melis ha proseguito: “Restiamo basiti nel leggere il nome di Santiago Vacca in quella lista. Se è vero che ciò non dimostra nulla, di sicuro non ci pare un bel biglietto da visita per chi riveste incarichi politici e per giunta  quello di presidente del collegio dei sindaci di Liguria Digitale, l’azienda informatica della Regione Liguria, con un ruolo di controllo e trasparenza”.

Il battagliero Salvini ha sorvolato sul tema durante l’affollatissimo comizio per le comunali a Savona, a sostegno del centro destra e dei candidati della sua Lega. Anzi il tema l’ha ignorato. Probabile che nessuno dei dirigenti e pubblici amministratori liguri leghisti gli abbia sussurrato l’argomento. O forse l’ha convinto la tempestiva dichiarazione dello stesso Santiago Vacca. ‘Era un conto intestata a mia mamma di cui non conoscevo l’esistenza e dopo la sua morte ho immediatamente provveduto a regolarizzare la posizione ai fini fiscali. Io sono estraneo e posso dimostrarlo’. Non resta che attendere e prendere per ‘buona’ la tesi difensiva, il chiarimento, anche apparso dalle colonne de l’Espresso (220 mila copie).

E’ in corso un’inchiesta della Procura delle Repubblica che ha affidato alla Guardia di Finanza la verifica di eventuali reati legati alla natura e alla durata degli asseriti (ex) legami fiscali nei paradisi offshore, ha scritto il Secolo XIX- Savona.  Il giornale ha citato anche le Seychelles, paese che in provincia di Savona venne per la prima volta alla ribalta, a metà degli anni ’80, quando finì in carcere il petroliere – uomo d’affari di Finale Ligure, Federico Casanova, da anni emigrato in Brasile.  Le fiamme gialle  ora devono verificare l’iter dell’eredità Roveraro – Vacca.

Piccola osservazione. In tempi non sospetti, trucioli aveva fatto un viaggio, senza scandalismi, nel pianeta delle società in cui figurava Santiago Vacca, tra i proprietari dell’oleificio Roveraro e costruttore anche nelle vicina Loano. Una dozzina di società. Quando è mancata la mamma – un  evento pur sempre doloroso per il figlio e la figlia, parenti e amici – la rassegna stampa locale riportava unanimi parole di ammirazione per la ‘donna d’affari’ che si era trasferita a Montecarlo. Certo, lei non aveva mai partecipato alla politica attiva, all’amministrazione  pubblica. Come dire non è giusto mettere in croce il figlio – personaggio pubblico – per una storia poco edificante e tutta da chiarire.

Forse era un po’ azzardato, pur di fronte alla  morte di una mamma spargere incenso. La cautela non guastava alla luce di un obiettivo dato di fatto reso noto dal figlio. “Il conto all’estero….non era mio, ma di mamma”. Parola di un ex sindaco, ex consigliere provinciale, neo responsabile di FI in provincia di Savona, tra gli anziani del Lions Club Doria (Vedi articolo di Gilberto Costanza del 2009 con i nomi…tra essi alcuni pubblici amministratori, quali Marinella Fasano, agente immobiliare, assessore a Ceriale al secondo mandato e Giovanni Paolo Paganelli, eminenza grigia del gruppo Vaccarezza, direttore e già amministratore unico della Servizi Ambientali Spa). In quest’ultimo scenario, dove non sono estranee un paio di logge, c’è un professionista che nell’ambito dell’inchiesta sulle villette di Verzi (Loano), con tre tronconi di di indagini, è stato protagonista, oltre che imputato, di una curiosa perquisizione nell’abitazione e nello studio. Avvenne alla cinque del mattino,  con un brusco risveglio, in pigiama, per la famiglia. C’era anche il problema di una cassaforte nello studio e la ‘pretesa’ che non poteva essere aperta in quanto conteneva documenti di natura esclusivamente professionale…. C’era disquisizione tra reati (delitti) e contravvenzioni (materia urbanistica). Gli agenti operanti alla fine hanno prelevato dalla cassaforte materiale allora definito interessante. Che fine ha fatto, inchieste penali incluse ?Manco a dirlo la ‘libera stampa‘ locale non ha mai fatto cenno. Gli inviati speciali arrivano solo per le ‘disgrazie’ e gli ‘scandali’ di due diocesi . Savona – Noli, Albenga- Imperia.

Per fortuna lo ‘scandalo’ robusto in quanto soldi in ballo, a Verzi e Loano, non era ‘Panama Paper’. Solo asseriti ‘paperoncini’ . Così nessuno scrive o parla più. Meglio così? Non bisogna essere invidiosi, non è una virtù.

 

Pietra Ligure.: ‘La Croce sul Trabocchetto chiede aiuto’. Ex campo sportivo, addio parcheggio gratis. L’ex Nazionale che pena!

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Sulla giunta del sindaco Valeriani si abbatte il ciclone di sei mozioni della Lista Civica dei Pietresi di Mario Carrara. Si va dalla Croce del Trabocchetto che ‘chiede aiuto urgente’: ridotta ad un blocco di ruggine’. Allo stato pietoso dei parchi cittadini, in particolare Offenburg, a ridosso del centro storico. E ancora le condizioni indecorose dell’ex hotel Nazionale sul lungomare.Fino al vandalismo l’ÁNQUA DA PRIA, l’Ancora di Pietra Ligure. Ma soprattutto il tema estivo, caldissimo, per residenti e turisti, dei nuovi parcheggi a pagamento, in parte pure nell’ex campo sportivo, ma non solo.

La Croce del Trabocchetto ha bisogno di essere restaurata

LA CROCE DEL TRABOCCHETTO -  “Su segnalazione di cittadini ci siamo recati a constatare di persona se corrisponda a verità che le condizioni di manutenzione della Croce sulla cima del Trabocchetto siano precarie: purtroppo É VERO!

Abbiamo fatto delle fotografie, che alleghiamo, che sono eloquenti: la Croce si avvia ad essere un blocco di ruggine essendosi consumata ed erosa la vernice che la proteggeva; ma, non solo! Pure i cavi-tiranti che la stabilizzano, tenendola “ancorata” al suolo, appaiono logori. Si tenga presente che sulla cima della collina del Trabocchetto imperversano, talvolta, venti impetuosi, specie dal mare, e già una volta, nel 1965, la furia degli elementi abbatté la Croce imponente che era eretta allora. Fu per questo motivo che si decise, quando venne issata la nuova, di fissarla al terreno da tutti i lati con dei tiranti per scongiurarne una nuova caduta. Inoltre, tutt’intorno, una fitta vegetazione cresciuta in modo abnorme la rende ora difficilmente raggiungibile e, addirittura, …visibile! Infine, evidenziamo che l’iscrizione sulla lapide marmorea fissata al basamento della Croce stessa, che ne narra la storia, redatta dal compianto don Guaraglia ed apposta nel dopoguerra quando fu re-issata per volontà dell’Amministrazione Comunale di allora, risulta oggi usurata dal tempo e difficilmente leggibile.

Per tutti i motivi sovraesposti, si chiede l’approvazione della presente Mozione Consiliare nel dispositivo che segue: Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure, preso atto delle precarie condizioni di manutenzione della Croce posta sulla cima della collina del Trabocchetto, Croce che rappresenta il simbolo della Città essendo effigiata sia nello Stemma che nel Gonfalone comunali, considerate le pur usurate condizioni dei tiranti stabilizzatori che la pongono in sicurezza, nonché della scritta sulla lapide marmorea che ne costituisce legenda della sua storia, approva la presente Mozione Consiliare, impegnando il Sindaco e la Giunta a provvedere subito con il finanziamento necessario per provvedere ad eliminare tutte le criticità lamentate effettuando gli interventi di restauro e quello di “ripristino della messa in sicurezza” del SIMBOLO della nostra Città.

Le pietose condizioni in cui si trova il parco di Offenburg

IL DEGRADO DEI GIARDINI PUBBLICI - Mozione Consiliare: oggetto: interventi di manutenzione, messa in sicurezza e salvaguardia di parchi pubblici cittadini. Sono trascorsi due anni e in questo tempo non sono stati presi gli opportuni, indispensabili provvedimenti per fermare “gli attacchi” che, ormai non sono più “sporadici” od occasionali dei nostri parchi cittadini, in particolare: il parco “Offemburg“, a monte del centro storico. Poiché non é stato fatto NIENTE, finora, né pare ci sia la volontà d’intervenire per impedire che la parte peggiore dei giovinastri della nostra città riducano questi patrimoni pubblici ad una rovina progressiva, c’é veramente da pensare che, per noncuranza e trascuratezza dei propri doveri, questa Amministrazione Comunale voglia “lasciar andare tutto in malora”. Già nell’estate del 2014, di fronte ai primi danni teppistici, il Sindaco più che una “ramanzina” ai responsabili non era stato capace di andare oltre: non un provvedimento, non una richiesta danni; di fronte, ai nuovi reiterati atti di vandalismo, in Consiglio Comunale era stato “promesso” che sarebbero state realizzate adeguate recinzioni su tutto il confine del parco che é prospiciente il viale della Rimembranza (ne servono in parte anche sul cancello superiore). Invece: NIENTE! Non é stato fatto: Niente! Anzi, addirittura le palizzate delle staccionate, vengono regolarmente “aperte” demolendole e buttando i “pezzi” nella sottostante scarpata, come le fotografie dimostrano, al fine di avere dei “varchi” di entrata e uscita, agevolmente “ampi e comodi; a fianco di questi “varchi”, i cancelli chiusi fanno veramente “ridere” e meritano bene le “prese in giro” verso il Comune, responsabile di questo “lassismo“. Era stato detto che sarebbero state messe telecamere su piazzale Geddo per tenere sotto controllo il parco, ma anche in questo caso NIENTE! Solo parole in libertà, dette tanto per dire dire qualcosa, per tranquillizzare chi denunciava questo stato di cose, e per uscire da una momentanea situazione di imbarazzo, ma, in realtà, con l’intenzione di non fare niente: come s’é visto.

Panchine spostate, rovesciate, imbrattate con parolacce, tavoli rovinati, il manto erboso, specie quello di fronte alla grotta della Madonna, distrutto e lo spiazzo relativo, ridotto ad essere uno slargo di terra battuta. Si vede come basti poco per rovinare le cose belle, destinate ad essere usufruite da tutta la comunità, se oltre agli sconsiderati teppisti, che non vengono puniti, né gli si chiede di rimborsare i danni inferti, si somma l’indifferenza e la “noncuranza” di chi ha la responsabilità di provvedere: non solo di perseguire i responsabili, ma almeno di “impedire” loro di continuare a “trasgredire”, facendo le recinzioni e mettendo “in sicurezza il parco. Oltre a ciò: la “noncuranza” per la manutenzione “ordinaria” se solo si pensa che, ad oggi, Maggio 2016, a due anni esatti dalla sua apertura, lo stesso parco Offemburg, nel suo accesso superiore, su Salita del Trabocchetto, NON ha ancora un’insegna indicatoria che indichi …”cosa c’é lì…”, per cui molta gente, specie turisti, che vorrebbe accedervi, rimane il più delle volte, disorientata.

Non si venga ad accampare la storiella che non ci sono i soldi per provvedere perché in questi due anni il Comune di Pietra Ligure, per volontà di questa maggioranza, fa pagare la TASI all’aliquota massima: 0,80! Imposta istituita proprio per pagare la cura di servizi pubblici come il “verde pubblico”, quindi i soldi CI SONO! Quello che manca (o che proprio NON ESISTE) é la volontà di provvedere a difendere il patrimonio comunale del verde e dei parchi pubblici e ad effettuare anche la sola loro ordinaria manutenzione: il risultato di questi due anni é la desolazione e la sciatteria generalizzate.

Per tutti questi motivi, chiediamo che si approvi la presente mozione, nel dispositivo che segue: Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la giunta a vincolare e destinare il finanziamento necessario alla realizzazione della recinzione e della messa in sicurezza del parco “Offenburg” (sia nel suo confine prospiciente via della Rimembranza che, in parte, a fianco del cancello superiore, su Salita al Trabocchetto), nonché delle opere necessarie alla risistemazione, al restauro e ripristino delle strutture ed opere degradate o ancora, ad oggi, mancanti.

PARCHEGGI A PAGAMENTO NELL’EX CAMPO SPORTIVO - Abbiamo appreso, prima, dai giornali, poi, dalla delibera n°52 del 22 Aprile 2016, dell’ennesimo discutibile provvedimento che l’Amministrazione Comunale, unicamente protesa a “far cassa” e a non pensare alle esigenze dei cittadini, vuole aumentare la tariffa di parcheggio per i posti auto a pagamento e, inoltre, vuole pure estendere la zona a parcheggi “blu”, soggetta al pagamento, pure a una parte, ben 145 posti auto, del piazzale Geddo ed all’intera piazza mons. Palmarini. Riteniamo questi provvedimenti, come davvero ingiustificati e presi senza “nessun senso” logico e razionale, ad esclusione dell’unica ragione di “spremere” i cittadini facendo soldi facilmente.

Infatti, nel 2004, quando fu allestito il nuovo parcheggio sull’area ove era ubicato il campo sportivo comunale e si stabilirono i nuovi criteri da adottarsi per la regolamentazione dei parcheggi nel centro della città, si adottò una logica presa dalle esperienze delle città del nord Europa. Chi ora scrive parla con cognizione di causa perché come Assessore ai Lavori Pubblici, fu parte attiva nella stesura della nuova disciplina. Chi voleva parcheggiare sulla passeggiata a mare o nelle vie limitrofe al centro storico, quindi “vicine” ai principali servizi, ai negozi, agli esercizi pubblici: “doveva pagare”; chi, invece, decideva di parcheggiare più lontano e, comunque, fuori dall’ambito del centro storico poteva farlo: “gratis”.

Con questo, si introduceva una vera “politica” protesa, non a “far cassa”, quanto a “scoraggiare”, “disincentivare” l’introduzione delle autovetture nel centro città: era la logica che mirava ad un progetto in cui le automobili erano, via via, sempre più tenute fuori dall’ambito del centro storico: é, infatti, in questo stesso periodo in cui si stabilisce l’estensione delle zone pedonali, totalmente interdette al transito ed al parcheggio delle auto. Il fatto che questa sia stata una scelta “vincente” é dimostrato dal rifiorire di attività commerciali ed esercizi pubblici nel centro storico, con una nuova frequentazione dello stesso anche come zona di passeggio, specie nelle serate estive, che, fin’allora, era cosa inusuale per turisti e residenti; fu proprio la facile accessibilità al medesimo, dovuta alle incoraggianti possibilità che offriva il nuovo grande parcheggio gratuito, ad “aprire” alla frequentazione proprio la zona della città che, pur essendo la più caratteristica ed archittonicamente ed esteticamente più pregevole, era, però, sempre stata al margine della zona più frequentata, cioè la passeggiata a mare.

I nuovi “provvedimenti”, quindi, CHE SENSO HANNO? Cosa si prefiggono di ottenere? Quali vantaggi, se non l’unico, rappresentato da una FONTE NUOVA D’INCASSO? Ma c’é davvero tanto bisogno di tartassare ancora i cittadini?

Che incentivo avranno gli automobilisti a lasciar fuori le auto dal centro, se sia in centro o sulla passeggiata a mare, che nel piazzale Geddo o in piazza Palmarini si dovrà pagare la stessa tariffa? A parità di “sconvenienza”, non converrà cercare SUBITO un parcheggio in centro, andando ad intasare l’unica strada transitabile, cioè via don Giovanni Bado, la strada” a mare”? Che senso ha dire, come ha dichiarato il Sindaco che rimangono 350 parcheggi disponibili gratis, quando si sa benissimo che per buona parte dell’estate, a Natale, Pasqua e nei periodi dei “ponti” festivi turistici non bastano tutti i 500 parcheggi esistenti? (Basta guardare quello che succede nelle sere estive, con una continua, ininterrotta entrata ed uscita di automobilisti in cerca di un posto auto CHE NON TROVANO..: nonostante i 500 posti!)

Quando si sa benissimo che il problema potrebbe essere risolto con la realizzazione di un parcheggio interrato nel sottosuolo di piazzale Geddo, tale da raddoppiare la capacità di parcheggi esistente? A che punto é il progetto di realizzare l’autosilos interrato? Ad oggi, si è fatto qualcosa? É per tutti gli argomenti finora esposti, che sottoponiamo al Consiglio Comunale la seguente proposta, che ha valore di dispositivo della presente mozione:

Il Consiglio Comunale approva la presente mozione per cui IMPEGNA IL SINDACO E LA GIUNTA COMUNALE AFFINCHÉ: 1) Non si provveda all’istituzione di zone di parcheggi a pagamento in piazzale Geddo e, precisamente, i 145 previsti dalla delibera G.M. n°52, del 22 Aprile 2016, nonché in piazza mons. Palmarini. 2) Nella stessa zona dell’attuale parcheggio di piazzale Geddo prevista a nuova destinazione “a pagamento” e di piazza mons. Palmarini siano, invece, istituite zone, a righe gialle, “RISERVATE AI RESIDENTI” : a tutti i cittadini residenti del Comune di Pietra Ligure. Inoltre, 3) I parcheggi posti sul marciapiede a monte di via don Giovanni Bado, attialmente “gratuiti” non siano trasformati in parcheggi “a pagamento”, come la stessa delibera della Giunta n°52 prevede, ma, anch’essi siano destinati a “zone riservate ai residenti” a Pietra Ligure; in subordine, se proprio si vuole intervenire anche su essi, siano trasformati in “POSTEGGI PER MOTO”. Infine, 4) Siano intavolate IMMEDIATE trattative con la proprietà dell’ex Cantiere navale, affinché quell’area sia aperta, almeno per i mesi di Luglio ed Agosto, al parcheggio delle auto ANCHE A PAGAMENTO, per incentivare detta Proprietà ad aderire alla proposta. In tal modo si compenserebbe la perdita dei posti auto che la Giunta ipotizzava di trasformare “a pagamento”, ma, che, invece, sarebbero tramutati in parcheggi “riservati ai residenti”; oltre ad offrire un’opportunità IN PIÙ di parcheggio, elevatissima, che risolverebbe almeno per la prossima, imminente Estate, il problema dei posti auto nella città; ciò, tenuto conto che, com’é certo, nei prossimi mesi non ci sarà nessun lavoro in quella stessa area, potendo, quindi, ben essere utilizzata per lo scopo enunciato prima.

Tutto quanto sopra, per “DARE” e non “TOGLIERE” una possibilità di parcheggio ai cittadini RESIDENTI di Pietra Ligure, specie nei periodi di maggior affluenza turistica, quando parcheggiare é un’impresa molto difficile.

I PARCHI  PUBBLICI CHIEDONO MANUTENZIONE - Mozione Consiliare: oggetto: interventi di manutenzione, messa in sicurezza e salvaguardia di parchi pubblici cittadini. Sono trascorsi due anni e in questo tempo non sono stati presi gli opportuni, indispensabili provvedimenti per fermare “gli attacchi” che, ormai non sono più “sporadici” od occasionali dei nostri parchi cittadini, in particolare: il parco “Offemburg“, a monte del centro storico. Poiché non é stato fatto NIENTE, finora, né pare ci sia la volontà d’intervenire per impedire che la parte peggiore dei giovinastri della nostra città riducano questi patrimoni pubblici ad una rovina progressiva, c’é veramente da pensare che, per noncuranza e trascuratezza dei propri doveri, questa Amministrazione Comunale voglia “lasciar andare tutto in malora”.Già nell’estate del 2014, di fronte ai primi danni teppistici, il Sindaco più che una “ramanzina” ai responsabili non era stato capace di andare oltre: non un provvedimento, non una richiesta danni; di fronte, ai nuovi reiterati atti di vandalismo, in Consiglio Comunale era stato “promesso” che sarebbero state realizzate adeguate recinzioni su tutto il confine del parco che é prospiciente il viale della Rimembranza (ne servono in parte anche sul cancello superiore).

Invece: NIENTE! Non é stato fatto: Niente! Anzi, addirittura le palizzate delle staccionate, vengono regolarmente “aperte” demolendole e buttando i “pezzi” nella sottostante scarpata, come le fotografie dimostrano, al fine di avere dei “varchi” di entrata e uscita, agevolmente “ampi e comodi; a fianco di questi “varchi”, i cancelli chiusi fanno veramente “ridere” e meritano bene le “prese in giro” verso il Comune, responsabile di questo “lassismo”.

Era stato detto che sarebbero state messe telecamere su piazzale Geddo per tenere sotto controllo il parco, ma anche in questo caso NIENTE! Solo parole in libertà, dette tanto per dire dire qualcosa, per tranquillizzare chi denunciava questo stato di cose, e per uscire da una momentanea situazione di imbarazzo, ma, in realtà, con l’intenzione di non fare niente: come s’é visto. Panchine spostate, rovesciate, imbrattate con parolacce, tavoli rovinati, il manto erboso, specie quello di fronte alla grotta della Madonna, distrutto e lo spiazzo relativo, ridotto ad essere uno slargo di terra battuta.

Si vede come basti poco per rovinare le cose belle, destinate ad essere usufruite da tutta la comunità, se oltre agli sconsiderati teppisti, che non vengono puniti, né gli si chiede di rimborsare i danni inferti, si somma l’indifferenza e la “noncuranza” di chi ha la responsabilità di provvedere: non solo di perseguire i responsabili, ma almeno di “impedire” loro di continuare a “trasgredire”, facendo le recinzioni e mettendo “in sicurezza il parco. Oltre a ciò: la “noncuranza” per la manutenzione “ordinaria” se solo si pensa che, ad oggi, Maggio 2016, a due anni esatti dalla sua apertura, lo stesso parco Offemburg, nel suo accesso superiore, su Salita del Trabocchetto, NON ha ancora un’insegna indicatoria che indichi …”cosa c’é lì…”, per cui molta gente, specie turisti, che vorrebbe accedervi, rimane il più delle volte, disorientata. Non si venga ad accampare la storiella che non ci sono i soldi per provvedere perché in questi due anni il Comune di Pietra Ligure, per volontà di questa maggioranza, fa pagare la TASI all’aliquota massima: 0,80! Imposta istituita proprio per pagare la cura di servizi pubblici come il “verde pubblico”, quindi i soldi CI SONO! Quello che manca (o che proprio NON ESISTE) é la volontà di provvedere a difendere il patrimonio comunale del verde e dei parchi pubblici e ad effettuare anche la sola loro ordinaria manutenzione: il risultato di questi due anni é la desolazione e la sciatteria generalizzate.

Per tutti questi motivi, chiediamo che si approvi la presente mozione, nel dispositivo che segue: Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la giunta a destinare il finanziamento necessario alla realizzazione della recinzione e della messa in sicurezza del parco “Offenburg“, per preservarlo dalle incursioni di soggetti fuori dagli orari di frequentazione stabiliti e, soprattutto, per proteggerlo dagli atti di vandalismo, nonché delle opere necessarie alla sua risistemazione e restauro.

Lo stato indecoroso in cui si trova l’ex hotel Nazionale sul lungomare Bado

EX ALBERGO NAZIONALE, QUANTO SEI INDECORSO ! -Su via don Giovanni Bado c’é uno scandalo indecoroso, indegno di essere tollerato in una città turistica come Pietra Ligure, che proprio dalla sua “immagine” trae la propria, ormai, principale fonte di lavoro, sulla quale si basa la sua economia. Stiamo parlando delle condizioni di rovina cadente, di sciatteria, di trasandatezza in cui é caduto l’edificio di quello che era, un tempo, l’albergo “NAZIONALE”! Lo “stato” in cui si trova attualmente, rappresenta l’ultimo anello di un degrado, apparentemente, inarrestabile; così, giorno dopo giorno, la situazione é peggiorata ed i bei risultati, oggi sotto i nostri occhi, mostrano il desolante livello raggiunto. La facciata é cadente, come pure finestre ed infissi (quando ci sono).

Il tutto, ormai, assomiglia più ad un RUDERE che ad una casa. Come si può tollerare ancora questa bruttura immonda? Non si pensa alla pessima impressione che suscita la vista di questo orribile palazzo trasandato nei turisti che vengono a Pietra Ligure, specialmente negli stranieri? La gente non conosce le “traversie” intercorse tra Comune di Pietra Ligure e Proprietà dell’ex “Nazionale”, di carattere amministrativo/giudiziario, fatte di ricorsi al TAR ed al Consiglio di Stato. Né é interessata in proposito: viene, guarda la città: se è bella ed ospitale, ritorna; se, al contrario, é brutta e non accogliente, se ne va e non ritorna più. A questo proposito, si sottolinea che la questione ricorsi e contenziosi giudiziari non c’entrano niente con lo stato di DEGRADO dello stabile: quest’ultimo aspetto riguarda solo l’esigenza del rispetto del decoro dell’immagine della città: esigenza che spetta e compete al Comune far rispettare ed é “altra cosa”, indipendente in tutto e per tutto dall’altra questione. Per tutti questi motivi, si chiede l’approvazione della presente Mozione nel dispositivo che segue: Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure, constatata la degradata situazione in cui versa l’ex albergo “Nazionale”, in particolare le sue facciate murarie, considerandola disonorevole per il decoro e l’immagine della città, impegna il Sindaco e la Giunta a prendere gli opportuni provvedimenti, anche coattivi, affinché la Proprietà dello stabile ponga urgente rimedio al riguardo ed elimini quest’inaccettabile ed intollerabile immagine di decadimento, che nuoce al nome di Pietra Ligure.

 

VANDALI AL BASAMENTO DE ANCORA DI PIETRA LIGURE -  Siamo stati avvisati da cittadini, da turisti e da membri dell’associazione dei marinai dell’ennesimo fatto spiacevole per cui il vandalismo si intreccia con l’ormai abituale trascuratezza con cui si considerano molti beni culturali della nostra città.

Siamo andati personalmente a vedere e constatare come la targa di ceramica, collocata ai piedi del basamento che sostiene l’ÁNQUA DA PRIA, l’Ancora di Pietra Ligure, sulla punta del pontile a mare, che della stessa áncora ne narra la storia, sia stata semidistrutta e, ora, risulti leggibile solo per metà!

Molti, che si sono lamentati con noi, hanno rimarcato il fatto che questa iscrizione sia nelle attuali deprecabili condizioni da diverso tempo e ciò costituisca un vero peccato, perché in essa si narrano vicende in cui si intrecciano notizie sulla provenienza dell’áncora medesima, appartenuta ad una goletta della flotta inglese di Orazio Nelson al suo primo comando navale, con le tumultuose vicende storiche di quel periodo, che videro la nostra città sulla prima linea contro l’invasione dell’esercito rivoluzionario francese. A La Pietra risiedevano i comandi delle truppe austro sarde che poi si scontreranno con i francesi nella celebre battaglia di Loano. Nella stessa targa si narra come essa venne perduta dalla sua nave, la Moselle, in seguito ad un fortunale ed, al contempo, come lo stesso Nelson frequentò la città di La Pietra, occupata dai suoi alleati austriaci, mentre, con la sua flotta effettuava “il blocco navale” contro i francesi.

L’áncora, oltre che esser stata per due secoli un preciso punto di riferimento nautico per i pescatori ed i naviganti pietresi quando essa era inabissata sul fondale, rappresenta oggi la testimonianza diretta e concreta di un’epoca in cui gli avvenimenti storici si sono intrecciati alla vita di personaggi della storia, di rilevanza mondiale, con le vicende della vita di Pietra Ligure. Poiché, come risulta dalle fotografie allegate, la base dell’áncora, ove é collocata la targa, é usata da pescatori dilettanti come appendíno di vestiti ed attrezzi, si propone di ripristinare la targa stessa, sistemandone una nuova, tuttavia, non nell’attuale posizione, bensì in un supporto montato su palo, sulla ringhiera a lato.

Si ripristinerà così, di nuovo, la possibilità di avere la spiegazione della storia dell’áncora, del contesto storico in cui essa, affondando, divenne “cimelio”, della storia di La Pietra nella prima guerra napoleonica e del suo più illustre frequentatore, l’ammiraglio Nelson. Oltreché, ovviamente, si eliminerà l’immagine di una piastrella di ceramica da troppo tempo, in mostra, rotta.

Per tutti questi motivi, si sottopone la presente mozione all’approvazione del Consiglio nel seguente dispositivo: Il Consiglio Comunale di Pietra Ligure impegna il Sindaco e la Giunta a ripristinare la targa storica a corredo e legenda dell’áncora della marina da guerra inglese, denominata l’ ÁNQUA DA PRIA, posta sulla parte finale del pontile a mare “Marinai d’Italia”, sistemando la nuova, tuttavia, per evitare ulteriori rotture accidentali o vandaliche, su un supporto sistemato su palo, da posizionarsi sulla ringhiera laterale. Il tutto prima della celebrazione della festa della Marina, prevista, come sempre, nel mese di Giugno.

Mario Carrara

 

 

Ristoranti in Liguria. Vizzari: ‘Penuria di tavole di valore, un’eccellenza a Mentone’

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Un dèja-vu. Un altro ceffone, qualora ce ne fosse bisogno, alla ristorazione ligure nonostante pare non manchino fans e giudizi positivi, basti pensare alla promozione settimanale di Rai 3 Liguria. A riproporre il ‘tema dolente’, come del resto documentano le classifiche delle maggiori ‘ guide’, è ancora una volta Enzo Vizzari, direttore della Guida de L’Espresso Ristoranti d’Italia e Vini d’Italia, critico enogastronomico, collaboratore de La Repubblica, scrittore.

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Nella pagina ‘Tavola’ del numero 21 de l’Espresso, in edicola al giovedì, ha scritto in collaborazione con il figlio Paolo, un servizioche  riguarda ristorante top di Mentone, la cittadina appena oltre il confine italo-francese, la più frequentata da italiani sia come turisti, in particolare dei fine settimana, sia da proprietari di seconde case. L’articolo dal titolo “ Il Mizur campione in Francia’ descrive  il locale e la cucina di Mauro Colagreco, undicesimo nella classifica mondiale di ‘ Worlds’s 50 Best Restaurants‘ e primo dei francesi.  ”Le riserve – viene fatto notare  dai Vizzari-  non riguardano la caratura indiscutibile del talento di Colagreco (franco-argentino…) quanto il fatto che Oltralpe sia il più bravo di tutti. …Il Mizur è appena al di là della frontiera di Ventimiglia e davvero vale la pena di provarne la cucina, considerata anche la penuria sconsolante di tavole di valore in Liguria. Clima e terroir regalano pesci e verdure di qualità superiore, che Mauro sa trasformare in piatti lievi, eleganti, nitidi nella concezione e nei sapori…Grandi prodotti, ma anche tecnica da primi nella classe, a partire dai tagli e dalle cotture, vedi il clamoroso calamaro grigliato con bagna causa e purée di carciofo, e il memorabile sanpietro, con salsa alla liquirizia, aglio fermentato e porro gratinato “. E per concludere “Menù a 140 euro, in un ristorante eccellente, ma certo non il migliore di Francia“.

Che dire sela Liguria, terra di turismo di mare e  di montagna (Alpi Liguri, entroterra, a due passi dalla spiaggia) è orfana di ristoranti ’eccellenti’ ? La prestigiosa guida Michelin, la più seguita anche da una certa clientela europea, assegna al massimo una stella alle tavole liguri. Da La Spezia a Ventimiglia. Da ponente a levante: San Remo (Paolo e Barbara), Arma di Taggia (La Conchiglia), Imperia Porto Maurizio (Sarri), Imperia Oneglia (Agrodolce). Cervo (San Giorgio). Bisogna arrivare fino a a Noli (Il Vescovado) per trovare il primo stellato. C’era Il Palma di Alassio che ha chiuso i battenti da tre anni. Nessun ristorante di ‘pregio’, almeno per le guide più affermate, ad Andora, Laigueglia, Albenga (tralasciamo Ceriale e Borghetto da tempo escluse dalle guide), Loano, Pietra Ligure, Borgio Verezzi, Finale Ligure. Ancora tra gli stellati, a Bergeggi (Claudio). Unico nell’entroterra savonese, ma anche imperiese, è a Millesimo (Locanda dell’Angelo).

Eppure, senza andare lontano, nel Basso cuneese e alessandrino, troviamo addirittura tre stelle ad Alba (Piazza Duomo), due stelle a Cervere (Antica Corona Reale -da Renzo), due stelle a Soriso (Al Sorriso). Un altro due stelle, ancora in Piemonte, a Verbania Fontodoce ( Piccolo Lago) e una decina di locali ad una stella. Che dire ? Sono soltanto fortunati ? Il cuneese e l’alessandrino non hanno certo fama d’attrazione turistica rispetto alla Liguria. Hanno però conquistato, con impegno, costanza, professionalità, una clientela qualificata italiana e straniera; grazie alla cucina e locali d’eccellenza, poco blasone e molta concretezza. Parlano i dati di fatto. Un motivo di riflessione per il settore delle ‘tavole’ di Liguria.

Forse non è, si suol dire, Vangelo. Forse i ‘giudici’ che scrivono per le ‘guide’ e la ‘buona tavola’ non hanno esperienza di chi è dall’altra parte, ovvero il giudicato. Il ristoratore che acquista i prodotti, vuoi il pesce (il nostrano fresco raggiunge prezzi alle stelle e non sempre è disponibile come si vuole), oppure le carni, o ancora la materia prima, pensiamo alle verdure. Bilogiche ? Trattate ? Kilometro zero ? (di fatto impossibile se si vuole mantenere un’offerta piuttosto ampia). Materia prima nostrani ? O dai mercati stranieri dove tutto, a quanto sembra, costa meno in barba alla qualità e alla genuinità. Ma anche gli allevamenti di pesci hanno prezzi differenti, da quello greco o di Cipro, al ‘nazionale’, al francese. Dipende dai mangimi, dagli antibiotici, dalla distanza dall’allevatore al consumatore.  La musica non cambia per la carne bovina. O carni bianche. Si trova ancora il vitello, vitellone, manzo cresciuto solo con latte, erba e fieno ? C’è qualche caso di pastore anche nel ponente ligure che vende i vitellini da latte a macellai o grossisti che, a loro volta, provvedono a farli crescere utilizzando non certo alimenti ‘nostrani’. Insomma è una catena che deve pure tener conto dei prezzi e soprattutto della concorrenza. E poi c’è il nodo dei cuochi.

Enzo Frumento, titolare del ‘Muraglia- Conchiglia d’Oro’ oltre 60 anni di gloriosa ed impegnativa attività, mentre sta ‘spinando’ il pesce

E ancora, sarà mai capitato ai critici, esperti  gastronomici, di trovare posto in un ristorante savonese che ha oltrepassato i 60 anni di attività da parte della stessa famiglia e qui è cresciuto il titolare Vincenzo (Enzo) Frumento ? Si tratta del ristorante Muraglia – Conchiglia d’Oro, sul lungomare centrale di Varigotti. A ascoltare il giudizio della stragrande maggioranza dei clienti, a leggere i commenti sui siti più ‘visitati’, saremmo ingrati a non tessere le lodi di un ristoratore semplice, taciturno anche nelle esternazioni, sempre lontano dai riflettori della cronaca. Spesso e volentieri nella ‘mitica’ Varigotti si leggono nomi e cognomi di operatori e clienti, a volte Vip. Enzo mai alla ribalta. Mai coinvolto in polemiche. Non ha bisogno di ‘pubblicità’. C’è invece una lamentela ricorrente, è difficile trovare  un tavolo libero e senza prenotazione meglio non tentare invano. Ci sarà pure una ragione. Non solo perchè è un ‘piccolo santuario culinario’ in famiglia. Si privilegia in modo rigoroso la materia prima, ovvero il pesce nostrano. E non tutti saranno intenditori, altrimenti i locali che fanno largo uso di pesci d’allevamento, a prezzi assai contenuti, sarebbero semivuoti. Ciò che conta è che al fin fine il cliente ‘soddisfatto’ – non saltuariamente – è il migliore veicolo promozionale. Fonte di lavoro costante.  Ebbene il Muraglia non merita la stella ?Il giudizio pressochè unanime degli ‘esperti’ o ‘censori’: “La specialità della casa è il pesce – di grande qualità e freschezza- preparato anche alla brace”. Con l’arte dello stesso Enzo, in cucina la moglie, in sala la figlia e la sorella di Enzo, uno staff di collaboratori affiatati.

Un altro esempio savonese ? A Noli  il ristorante Vescovado, ospitato nella antica residenza del Palazzo Vescovile, ambiente ricco di fascino, impreziosito in qualche caso da affreschi e  con splendidi arredi d’epoca, la ‘stella’ di Michelin è piuttosto avara nella descrizione.  Una sola riga per dire: “La cucina è decisamente ligure, con qualche apprezzabile tocco estroso”. E proprio sul tema ‘ristorazione, qualità, successo e professionalità’ si ripropone un tema non inedito.

Trucioli.it del 15 ottobre 2015 titolava: Che bravi i ristoratori in Liguria ! Ma sono rimasti senza cappelli…. In quella occasione una delle poche voci che si levò, con proposte interessanti, fu quella di Matteo Ravera, già gestore con la famiglia di un albergo – ristorante a Spotorno che negli anni ’70 e ’80 era un punto di riferimento e di successo, con una clientela affezionata e numerosa, cucina casalinga al cento per cento. Da parecchi anni Ravera ha rilevato il prestigioso Vescovado di Noli, con ‘cuoco stellato’. Ebbene scriveva Ravera in quel contesto: “ Ho letto il pezzo “Che bravi ristoratori in Liguria”. Beh! Una volta buttato il sasso, non aspettiamo che si prosciughi lo stagno. Sarebbe utile un tavolo per scambiare opinioni e cercare qualche risposta, noi del ristorante Il Vescovado ci saremo….In realtà, essendo il tema stimolante e aperto a diversi angoli di lettura, meriterebbe più di un approfondimento. Non tanto per raccogliere testimonianze sul campo, ma per mettere a confronto più soggetti deputati a cercare attendibili risposte al quesito che è stato posto. La proposta è, dunque, di un tavolo savonese (?)…, che veda seduti alcuni gestori/chef di ristoranti all’onore delle Guide, la Camera di Commercio, le rappresentanze categoriali, un gastronomo ligure di rango e, perché no, un recensore come Enzo Vizzari, giacché si è scritto di cappelli. Sono certo che ne scaturirebbero riflessioni crude e valutazioni utili per i “posteri”.

Una riflessione che potrebbe oggi raccogliere la neo Camera di Commercio regionale, con un presidente savonese (Luciano Pasquale) di cui è nota la ‘vocazione’ alla ‘buona cucina’.  Ligure e savonese di fatto, piemontese di origine e gioventù. (L.Cor.)

 

 

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